Il Futuro della Lettura, non del solo Libro

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book«Non c’è solo la corruzione del denaro, che devasta larga parte del Paese, c’è la corruzione delle menti, la scomparsa della vergogna di non sapere, di non sapere parlare e quindi di pensare con difficoltà». 
Lo ha detto Corrado Augias intervenendo al convegno “Il futuro del libro. Idee a confronto per superare la crisi” svoltosi a Montecitorio (ottobre 2014), alla presenza del Presidente Laura Boldrini e del Ministro Dario Franceschini

 

Ma l’intervento di Corrado Augias, seppure a volo d’angelo, ha toccato altri temi che non possono continuare ad essere taciuti, come ad esempio il mostruoso volume di titoli che le case editrici sfornano dalle loro tipografie: 60mila nuovi titoli ogni anno!  Corrado-Augias

Noi precisiamo che l’Italia ha una popolazione di 60.780.377 di abitanti (aggiornamento al 30-04-2014) e, per questi, i dati relativi alla lettura ci dicono che nel 2013 hanno acquistato almeno un libro solo il 37% della popolazione italiana (19,5 milioni di persone), ma il 43% (22,4 milioni di persone) legge almeno un libro l’anno, quindi già vi è una notevole differenza tra quanto acquistato e quanto letto. Escludendo però la prima infanzia si può arrivare quindi a calcolare che un italiano su due non legge neppure un libro all’anno! 
E con questi numeri si comprende perché Augias, nel suo intervento, alluda ai numeri vantati dall’editoria come a “un’altra Bolla” che prima o poi dovrà esplodere… «Spesso i libri – spiega lo scrittore – passano direttamente dalla tipografia al macero!»  
A peggiorare la situazione, inoltre, si calcolano i fatturati delle case editrici in base allo stampato non al venduto, una filiera perversa che prima o poi verrà a galla.

 

In tutto questo bailamme, un giorno, ha fatto la sua comparsa l’e-book. 
Ed così editori, librai e gran parte degli intellettuali italiani gli si sono scagliati contro, attribuendo al cosiddetto “libro elettronico” molte delle colpe della “crisi del libro”. 
Nel suo brevissimo intervento la Presidente Boldrini si è sforzata di chiarire –seppure senza mai nominarlo− che l’e-book non può danneggiare il libro, portando esempi quali la televisione rispetto al cinema, o il computer rispetto alla tv, ma quanto sarà ascoltato il suo impeccabile ragionamento?

Interessante, comunque, che finalmente si inizi a parlare di libro e lettura, anche se soprattutto sulla lettura si dovrebbero concentrare i nostri sforzi… Nella nostra società il leggere è sempre stato “poco frequentato”, e proprio per questo vorremmo suggerire alla Presidente della Camera e ai suoi illustri ospiti di disquisire sul leggere (e poi naturalmente agire per la sua diffusione) più che non sull’oggetto libro; perché non è di un’industria, di una filiera complessa e dispersiva come quella del libro cartaceo, che noi crediamo ci si debba ora preoccupare… Ma noi vorremmo che, partendo dalle scuole, e dai Mass Media, si tornasse a trasmettere la filosofia del piacere di leggere. Vorremmo il diffondersi, al di là dei generi e dell’età, di una specie di virus molto contagioso che, dai più anziani ai più giovani, sappia contaminare i più ampi strati della nostra società.


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Ed è in molti aspetti diversi che la vostra attenzione dovrà soffermarsi per dare luogo a questa benedetta pandemia. A questo proposito facciamo solo un esempio: ci è capitato spesso di osservare come in film stranieri i protagonisti siano mostrati intenti nell’atto di leggere, mentre aspettano un evento o l’arrivo di un amico, mentre viaggiano o sono da soli nella loro casa. Mentre nulla di tutto ciò abbiamo riscontrato nella cinematografia italiana che da anni ha messo la lettura al bando dalle proprie sceneggiature. Perché? Perché leggere non è trend? non “fa cassetta”? non è cool

E dov’è finito il leggere sui canali del servizio pubblico RAI? In un angolo della domenica pomeriggio, in una trasmissione che coinvolge le scuole… o in una trasmissione condotta da una giornalista volenterosa… O in una trasmissione-marketing che sembrava più una lotteria pilotata che non una trasmissione che stimolasse le persone al leggere. Davvero troppo poco e mai in orari di “fasce di ascolto alto”. Anni fa, almeno, avevamo avuto il piacere di seguire i programmi dello stesso Corrado Augias o di Alessandro Baricco, ora invece tabula rasa

 

Negli italiani, secoli di dominazione da parte della Chiesa – come scordare l’Index librorum prohibitorum… o quel garbato consiglio dato ai credenti di NON leggere da soli le “sacre scritture”? - hanno affossato ogni passione per la cultura, i sudditi meno erano colti e più facilmente potevano essere dominati… E dopo, dall’Unità d’Italia in poi, pochi dei Governi che si sono succeduti alla guida del Paese hanno davvero mostrato interesse per la Res Publica e quindi per la crescita dei cittadini, e quindi hanno naturalmente ignorato la diffusione della lettura.

Oggi ci piacerebbe che la Presidente Boldrini, il Ministro Franceschini e quant’altri nei gangli direttivi si occupano di cultura, in questo Paese, ponessero più attenzione al “Leggere”, invece di preoccuparsi solo delle difficoltà di un settore che invece di aggiornarsi ha preferito scatenare guerre temendo per i propri privilegi di Casta.

Agli Editori italiani, per’altro, il nostro invito è all’aggiornamento. Lo stesso che suggeriamo a librai, intellettuali e a quanti sino ad oggi hanno svolto le loro attività in diretta relazione con il libro cartaceo. L’e-book non assomiglia affatto a Belzebù, ed ha in serbo mille nuove fantastiche opportunità, ma solo per chi saprà coglierle…
F.P.M.

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