Si legge sempre meno

 

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In Italia il numero dei lettori è in costante calo. Secondo l'Istat una famiglia su dieci non ha nemmeno un libro in casa. Forse con gli e-book...

I dati dell'Istat non lasciano dubbi: in Italia si legge sempre meno. Nel 2013 sei italiani su dieci non hanno letto neanche un libro. E il 10,3%, vale a dire una famiglia su dieci, non ha nemmeno un libro in casa, mentre il 64% ne possiede al massimo cento. Solo il 43% - in calo rispetto al 46% del 2012- degli intervistati ha dichiarato di aver letto, nell'arco di 12 mesi, almeno un libro per piacere e non motivi professionali o scolastici. Anche i lettori “forti”, quelli che leggono un libro al mese, sono pochi, solo il 13,9 per cento.

 

L'Istat evidenzia anche che si legge di più al Centro-Nord (49,5 contro il 30,7 per cento del Mezzogiorno) e che le donne leggono più degli uomini (rispettivamente 49,3 e 36,4 per cento).

 

Ma analizzando meglio i numeri, si scopre che la situazione è ancora più allarmante: nella fascia dei giovani fra i 15 e i 17 anni vi è stato un crollo superiore ai 9 punti percentuali. E la lettura è in calo anche tra i bambini. Tradotto: il popolo italiano sarà sempre più ignorante.

Purtroppo l'allontanamento dei ragazzi dai libri non è un male solo nostrano, anche negli Stati Uniti i lettori adolescenti sono diminuiti di ben 4 punti percentuali nel 2013. Indubbiamente i consumi culturali dei ragazzi si stanno sempre più spostando verso altre forme di intrattenimento, spesso veicolate da smartphone e tablet i cui tassi di diffusione sono in costante crescita anche nel nostro Paese.

 

E le cause?

Dopo aver letto e pianto su questi dati, interroghiamoci sulle cause.lettore-in-libreria

Secondo Lazlo Andor, Commissario al Lavoro dell'Unione europea: in Italia non cresce solo la disoccupazione ma anche la povertà. Dal rapporto del Commissario emergono due dati importanti: chi lavora riceve stipendi con cui non riesce a vivere e che l'Italia è il fanalino di coda tra i 27 membri nell'offrire un impiego a chi lo ha perso. Dal 2008, anno zero della crisi, a oggi è proprio il nostro Paese ad aver conosciuto il declino sociale più elevato fra chi ha un’occupazione. Oltre il 12% degli occupati non riesce a vivere con lo stipendio che percepisce. Solo Romania e Grecia fanno peggio (oltre il 14%) ma la loro situazione era grave già nel 2008.

 

Sicuramente la crisi ha influito sulle abitudini degli italiani, è più facile tagliare sull'acquisto di libri che di generi alimentari. E del resto non fanno così anche i politici? Con i tagli lineari i primi ad essere colpiti sono i beni culturali.

 

Dando per acquisito che i ragazzi trovano maggiori stimoli in altri supporti, non possiamo ignorare quanto sostengono “i saggi”: bambini e giovani leggono meno perché i loro genitori non li hanno abituati ai libri. Quanti bambini vedono mamma e papà con un libro in mano? Quanti ragazzi considerano un libro un bel regalo?

 

Ma come acquistare un libro se non ci sono soldi per soddisfare le esigenze essenziali?

 

 

 

Editoria digitale, un aiuto?

 

E qui può entrare in gioco l'editoria digitale. Gli e-book costano meno rispetto ai libri cartacei e offrono la stessa opportunità di scelta, forse di più se si considerano i self-publisher, ovvero gli autori che pubblicano autonomamente il loro libro.

 

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E qualcosa si sta muovendo anche in Italia. Secondo l'Istat, infatti, nel 2013 oltre 5 milioni di persone – pari al 9,2% della popolazione con più di sei anni- hanno dichiarato di aver «letto o scaricato libri on line o e-book». Purtroppo la società di ricerca non riesce ad essere più precisa in quanto non dispone ancora di dati storici coerenti; ma secondo Nielsen si sta assistendo a una netta accelerazione di questa «forma» di lettura.

 

Ma siamo ancora lontani da quanto accade negli altri Paesi. Negli Stati Uniti il calo del mercato cartaceo degli ultimi due anni è stato compensato dalla crescita della lettura digitale, dove la percentuale di adulti che leggono e-book è passata dal 23% del 2012 al 28% del 2013. E poi vi è un 14% che ascolta gli audiolibri.

 

Indubbiamente il rafforzamento del mercato e-book potrà contribuire a contenere i danni, ma sarà ben difficile che riesca a trasformare i non lettori in lettori e a invertire una linea di tendenza al ribasso come è accaduto negli ultimi anni.

 

In Italia l'editoria digitale è ancora sconosciuta o, addirittura, osteggiata da molti lettori che apprezzano solo il libro cartaceo. Eppure, noi non ci stancheremo mai di ripeterlo: l'importante è leggere.
Marinella Zetti

 

 

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