Milan Kundera ovvero un’insostenibile avversione per gli e-book

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Sul Web, in questi giorni è apparsa una dichiarazione dello scrittore cecoslovacco contro gli e-book.

Sembra che l’indimenticato autore de L’insostenibile leggerezza dell’essere, che ad aprile ha compiuto 83 anni, sia contrario a trasferire su supporto elettronico i suoi romanzi, e che proprio a questo proposito abbia inserito una clausola anti-ebook nei suoi contratti.

Il primo pensiero che la lettura di questo pensiero mi suscita è di grande tristezza: c’è poco da fare, anche se si è un grande autore, gliMilan Kundera anni passano per tutti e c’è chi, purtroppo, invecchia peggio di altri. E’ questo il caso di Kundera, evidentemente…
Anni fa, dopo essersi trasferito a Parigi dalla natia Cecoslovacchia, comunicò al mondo che si sarebbe occupato personalmente della traduzione in lingua francese dei suoi libri, perché il lavoro dei traduttori non lo soddisfaceva.

OK, ho amato molto L’insostenibile, ma un po’ meno il suo autore, ma capita, non è il primo caso nel quale occorre fare uno sforzo per digerire chi ha scritto un romanzo, una poesia. 
Quello che colpisce davvero, però, è il silenzio che è seguito a questa notizia.
Rilanciate a destra e a manca, le affermazioni di Kundera non hanno ricevuto repliche.

Sarebbe bastato far notare, al celebrato autore ceco, che non è importante il supporto che usiamo per leggere quanto ciò che leggiamo (e quindi scriviamo, comunichiamo, ecc…).
L’e-book, una volta liberato dagli orpelli con i quali è stato gravato dal Business editoriale (tipo costi più contenuti, abolizione del DRM, e soprattutto alfabetizzazione sul suo uso che può realizzarsi anche a costi vicini allo zero…), rappresenta una delle più grandi rivoluzioni della storia dell’umanità, paragonabile all’invenzione della ruota o dell’elettricità. Mi stupisce che un uomo come Milan Kundera, che ha pagato sulla propria pelle la censura di una dittatura comunista, si trinceri dietro a questo rigido rifiuto. Considerando anche la sua età avanzata… 

Purtroppo la sua reazione è figlia di una triste ignoranza a riguardo, e scaturisce dalle campagne create per anni da editori privi di scrupoli.
L’editoria elettronica è un settore che dev’essere regolamentato e disciplinato, ma non a vantaggio dei soliti, bensì per diffondere conoscenza e cultura, per rendere disponibili a tutti le cassaforti del sapere. Rispettare i diritti intellettuali degli autori, educare i fruitori di e-book al rispetto del copyright e legiferare affinché ciò avvenga è quanto devono proporsi governi e istituzioni, ma rifiutare il futuro, l’editoria elettronica, è davvero una posizione inaccettabile e assurda che a me fa tornare in mente una certa chiesa cattolica che ostinandosi a sostenere che il Sole girava intorno alla Terra, non si  fece scrupoli a condannare e a bruciare quanti sostennero il contrario…

No, caro Milan Kundera, la tua avversione per gli e-book è davvero insostenibile.
Flaminia P. Mancinelli

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