Amandoti

 

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Il nuovo romanzo di Flaminia P. Mancinelli pone al centro della narrazione l’amore, concentrandosi su una figura spesso denigrata: l’amante. 

 

L’amante, una figura spesso denigrata, è la protagonista di Amandoti - L’amore in bilico, il nuovo romanzo di Flaminia P. Mancinelli.
Cos’è in realtà un’amante?
Un’ombra, un essere sempre in bilico?
Una persona che vive solo per amare l’oggetto del suo amore?
E cosa accade se all’amante viene proposto di diventare la compagna stabile?
Può realizzarsi questo miracolo o un’amante può vivere solo nel ruolo di comparsa che le è stato assegnato?
L’abbandono è forse il momento più lacerante e che l’amante teme di più: quello in cui deve staccarsi dalla persona amata.
E allora, perché sceglie di accettare questo ruolo complesso e doloroso?
Tante domande a cui l’autrice prova a dare una risposta.

Amandoti - L’amore in bilico viviseziona la figura dell’amante entrando in quei luoghi oscuri dove si annidano le sofferenze.
Ma soprattutto racconta l’amore, in questo caso quello tra due donne, una forza che ci spaventa, ci seduce, ci stupisce, magari ci annienta, ma che da sempre muove il mondo.

Lo sapete, nelle mie recensioni non racconto la storia, perché ritengo sia troppo piacevole scoprirla pagina dopo pagina. In Amandoti-L’amore in bilico sono convinta sia indispensabile seguire Chiara e Melania giorno dopo giorno, emozione dopo emozione, dolore dopo dolore.
MZ

 

Quattro chiacchiere con l’autriceflaminia-p-mancinelli

 
D. Perché hai deciso di dedicare un romanzo alla figura dell’amante?
R. Per me amare è una delle principali motivazioni esistenziali dell’essere umano. Poi, se vuoi ci sono la vita (la nascita) e la morte, ma sono il punto d’inizio e quello di chiusura, in mezzo c’è il tempo di cui disponiamo, e io credo debba essere identificato con l’amare. Ma l’azione dell’amare può essere predicata secondo differenti modalità, per alcuni in coppia ma per altri anche individualmente.
L’amante ama, indipendentemente da un altro, dall’oggetto del suo amore. Spesso fa dell’amore la sua ragione di vita, ma riceve in cambio solo frammenti. Eppure non può rinunciare, rassegnarsi, dis-amorarsi. È una figura romantica ma anche tragica, che incontriamo negli adolescenti, ma anche nelle persone mature e negli anziani. Esseri che amano, senza nulla o quasi aspettarsi in cambio. Vi sono amanti che consumano loro stessi per amori impossibili, immaginari, e altri che amano persone che hanno una diversa “idea di amore” o, peggio, altri amori – un marito, una moglie, figli, responsabilità.
L’amante è costretto ad accontentarsi delle briciole di questo loro amore che resta in bilico tra essere e non essere. Come non amare l’Amante? Come non dedicare alla sua “maschera” tragica un po’ di attenzione?

D. L’amore, nelle sue diverse declinazioni, è sempre al centro dei tuoi romanzi, perché?
R. Uno scrittore dovrebbe concentrare la propria attenzione su tematiche che conosce o che vuole conoscere, scrivere è anche una forma di conoscenza per chi compie l’atto della scrittura. Io credo che “l’Amore”, come ho già spiegato, sia al centro dell’esistenza umana. L’Amore in senso lato, ovviamente. C’è chi ama una persona, chi un cane, chi un’arte, un’ideologia politica, una missione.
Per me l’amore tra due persone è il “motore immobile” che muove e dà significato all’universo.
Naturale quindi per me scriverne. In questo modo mi è permesso capire, analizzare e quindi approfondire le mille sfaccettature che un po’ superficialmente i dizionari definiscono solo come “un sentimento”. Amori ridicoli aveva intitolato una raccolta di suoi racconti Milan Kundera, ecco a me ancora non è mai capitato di incontrarne di “ridicoli”, forse per questo continuo a scriverne… Perché più ne conosco e racconto, più ne sono emozionata, stupita, innamorata.

D. L’anno scorso L’amore in sospeso ed ora Amandoti-L’amore in bilico, da lettrice ho sensazione che questa sia una trilogia e che presto arriverà il terzo romanzo. Che ne dice la scrittrice?
R. La mia vita, nell’ultimo anno, è radicalmente mutata. Ha compiuto un doppio salto mortale, e sto ancora metabolizzando questo “cambiamento” che non immaginavo possibile a questo punto della mia vita. La scrittura letteraria è un assoluto, toglie il sonno e la veglia, prende possesso di noi e ci chiede un rapporto esclusivo. Ecco… in questi ultimi mesi l’assoluto è stato “altro” per me, così ho scritto Fiction, storie più semplici, meno indispensabili.
Ma è vero, c’è un testo del quale ho già “buttato giù” le prime pagine. Il “seguito” ideale di quella che tu chiami la “trilogia”, della quale c’è già, difatti, il titolo provvisorio: L’Amore compiuto.
Ma tutti i miei libri sono incentrati su questa tematica, amori impossibili, negati, amori “diversi”…
La differenza è nel processo evolutivo, che poi rispecchia la mia ricerca, intellettuale ed esistenziale. E quest’ultimo vorrebbe essere, almeno idealmente, il punto di arrivo.
Ma c’è poi mai un “arrivo” all’Amore?

Chi è Flaminia P. Mancinelli
Vive tra i cieli della campagna lombarda e i suoi sogni; quando non si dedica a inseguire le nuvole, scrive romanzi e racconti, sceneggiature e narrazioni, ma (tranquilli) "quasi" mai poesie. Il vizio di scrivere la tormenta da quando era molto piccola, ma questo non significa che ora sia matusalemme, diciamo che è una sempreverde. Il celebre Cartesio diceva: Cogito ergo sum ovvero Penso dunque sono… Flaminia l’ha mutato in: Amo ergo scribo ovvero Amo dunque scrivo... Precisando: “Scrivere esige un sacrificio, una rinuncia a parte del nostro vivere, quindi farlo è un atto d'amore verso l'altro. È lanciare un ponte verso chi leggerà i nostri scritti, è avviare una comunicazione”. Non è seguace di religioni né di credenze mistiche, ma adora la filosofia dell’e-book e da quando, nel lontano 2011, ha iniziato a praticarla… ha persino rinunciato a bearsi del “profumo della carta”; il 99 per cento delle sue letture sono oramai in digitale, visto che la biblioteca di casa è oltre il livello di guardia.
Se la cercate, la trovate di sicuro più nella realtà virtuale del Web che in qualche preciso luogo fisico, anche perché ultimamente è ondivaga sul Pianeta Blu. Un buon punto di partenza è il sito da lei diretto: Leggereonline. È spesso su Facebook e qualche volta, quando si ricorda, su Twitter e proprio di sfuggita su Linkedin. Su Wordpress ha un paio di Blog, quello dove scarabocchia pensieri e borbottii di vario genere.

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