Dalla coscienza alla fantascienza per un Self d'Oltralpe

Pubblicato in Interviste



Scoprire un Self Publisher in Francia, e apprezzarne creatività e sensibilità... Oggi vi presento un mio "amico" che potrà diventarlo anche per voi, vi basterà iniziare a leggerlo.

Leggere un romanzo e trovarvi traccia di altri libri letti e amati è sempre un’esperienza toccante. Così a me è capitato con Daimones di Massimo Marino, un Self Publisher nato in Italia, ma trapiantato all’estero per motivi di lavoro da tutta una vita. Subito mi è tornato in mente il bellissimo romanzo Il quinto giorno dello scrittore tedesco Frank Schätzing, con la descrizione delle misteriose e inquietanti morti di animali… Anche nel libro di Marino decine di specie di uccelli e pesci, improvvisamente vengono ritrovati cadaveri. Un’invenzione? Un artificio creativo dell’autore? Tra le specie colpite vi è anche quella del “merlo dalle ali rosse”, scusatemi ma io non lo conoscevo… Sono andata a cercare sul Web ed ho scoperto che non solo esiste ma che nel 2011, in Arkansas (U.S.A.), ne precipitarono dal cielo bel tremila! Dunque l’incipit di Daimones parte dalla realtà, dalle disastrose condizioni nelle quali giace il nostro pianeta, e ci conduce oltre quei fatti nel racconto di cosa potrebbe accadere se…

… Certo i gravi danni all’ecosistema sono nella coscienza del protagonista della vicenda, Dan Amenta, ma l’uomo quando viene licenziato su due piedi dall’azienda presso la quale lavora, ha ben altri pensieri per la testa che non la preoccupazione per il destino del merlo dalle ali rosse. L’uomo, che vive al confine tra Francia e Svizzera, è sposato ed ha una figlia dodicenne, ma proprio portando a scuola la piccola resterà sconvolto nello scoprire che la morte di quegli uccelli era forse solo un preludio a una tragedia di proporzioni inimmaginabili.
Ed è a questo punto della lettura che a me è venuto in mente un altro libro, tra quelli che ho più amato; mi riferisco a Dissipatio H.G. di Guido Morselli, uno dei più intensi romanzi del Novecento italiano. In modo un po’ sbrigativo qualcuno potrebbe dire che il lavoro di Marino appartiene al genere “fantascientifico”, ma io trovo che (anche per i precedenti illustri che vi ho citato) questo sarebbe senz’altro un modo riduttivo di etichettare Daimones. Personalmente non ho potuto fare a meno di immedesimarmi negli avvenimenti narrati e nelle scelte esistenziali cui i personaggi sono chiamati. Un libro che stimola nel lettore domande, che lo incita ad affrontare problemi e interrogativi che travalicano le prese di posizione ideologiche o religiose.Daimones

Il romanzo, il primo di una trilogia già edita in lingua inglese, è concluso, ma suscita nel lettore il desiderio di leggere i successivi step della vita di Dan e della sua famiglia. Si prevede che a breve Massimo Marino pubblicherà in italiano anche gli altri due volumi (Once Humans e The Rise of the Phoenix).

Ho incontrato Massimo Marino sul Web ed è stata simpatia di primo acchito, anche perché nonostante premi e successi raccolti Oltralpe, è rimasto una persona alla mano. Incuriosisce la sua scelta di essere un Self Publisher, perché questo suo esempio dimostra, alle solite malelingue, che pubblicare Self non è una decisione presa per ripiego, non lo fanno gli autori “sfigati”, rifiutati dalle “grandi” case editrici. No, per Massimo Marino il Self Publishing è stata una scelta di libertà, un voler stabilire un rapporto diretto con i propri lettori, secondo una filosofia molto stile States, che qui da noi ancora stenta a decollare.

Personalmente ho apprezzato Daimones, sia per l’originalità della trama sia per i risvolti filosofico-esistenziali, che hanno permesso anche a una lettrice come me, che non fa della “fiction” il suo genere prediletto, di apprezzarne spunti e provocazioni.

Insomma, per chi ancora non legge digitale questa è senz’altro una buona opportunità per rimboccarsi le maniche e iniziare a leggere e-book, e per chi ha già capito che né epub né mobi mordono… una lettura stimolante che non vi regalerà soluzioni, ma altri interrogativi. 
F.P.M.
 

40


4 chiacchiere con l'autore

Leggendoti ho fatto davvero fatica a definire il tuo romanzo. Ho rilevato una profonda empatia per la nostra “povera specie”, e un notevole idealismo. Definirlo “fantascienza” può essere riduttivo, rischia di allontanare molti potenziali lettori. A chi ti rivolgi, in realtà, quando scrivi, oltre che a te stesso? 
Sì, Daimones è un romanzo intimista che "sfocia" nella fantascienza. Potrebbe essere tutt’altro se avesse un’altra fine. In effetti, fra i lettori anglosassoni, molti confessano che Daimones è stato il loro primo approccio — positivo — con la fantascienza, e ne sono ovviamente contento. È un romanzo che approfitta di una situazione inimmaginabile, a cui si da una risposta fantascientifica, per ragionare su gli aspetti materialistici, egoistici, e oppressivi della nostra società. È un romanzo post-apocalittico ma il protagonista, Dan Amenta, realizza che in realtà anche "prima" viveva in un mondo apocalittico dal punto di vista spirituale. Dan "riscopre" le cose definite "banali" della vita di ogni giorno ma che sono le uniche che impediscono a lui e alla sua famiglia di precipitare nella follia. 
Se si dovesse definire la nostra epoca, scusatemi l’inglese, direi “times where the only matter that matters is the accumulation of matter” — viviamo in tempi in cui l’unica cosa che conta è l’accumulo di cose che si possono contare: soldi, macchine, gioielli, carte di credito, conti in banca, case, quante vacanze all’anno si riesce a fare. Un uomo, in questi tempi, vale solo in merito al suo contributo ‘economico’ e a quanto pesa in ‘oro.’ Direi un valore privo di ogni valore per definire un uomo.

L’editoria, fuori dai confini del Bel Paese, com’è? Come mai hai deciso di essere un Self Publisher e di non seguire i consueti canali per la pubblicazione dei tuoi libri? 
Sana, direi. Ci sono molte opportunità e i lettori non mancano. Agli anglosassoni piace molto leggere. Faccio parte del Geneva Writers Group, un’associazione di scrittori da tutto il mondo accomunati dall’uso dell’inglese come principale veicolo di espressione. Le riunioni si contano a centinaia di membri, e Ginevra è una città piccola e di lingua francese. 
A dire il vero, dopo i primi successi editoriali con Daimones e il seguito, sono stato contattato da due piccole/medie case editrici. Contratti capestro, royalties ridicole, un advance a 4 cifre e budget per il marketing sulle mie spalle. Inutile scendere nei dettagli ma la strada da seguire era ovvia. Certo, se dovesse domani bussare alle porte un publisher con un ‘anticipo’ (si dice così in Italia) a sei cifre potrei ricredermi.

Solo in digitale? Quanto, oltre-Italia, vedi affermarsi l’editoria digitale? E il futuro? 
No, perché limitarsi al solo digitale. Credo nel libro e nella carta stampata. Del resto, l’umile scopa non è mai scomparsa per l’invenzione dell’aspirapolvere come le scale non verranno mai rimpiazzate del tutto da quelle mobili. 
Quel che vedo, però, è un’evoluzione del pubblicazione su stampa. Oggi, i costi e i rischi sono ampliati dalla non necessaria necessità di stampare prima di vendere. Centinaia di migliaia di libri giacciono invenduti ogni giorno per ogni autore, e trasportare i libri dalla produzione alla distribuzione è follia. Ogni libreria (o bookstore) dovrebbe essere dotata di una Printer-On-Demand (i primi esperimenti si stanno facendo negli Stati Uniti). Nella libreria, il cliente può esaminare il catalogo online, i (pochi) libri in esposizione, e decidere sul momento se comprare digitale o cartaceo. In quest’ultimo caso il libro viene stampato nel retrobottega e consegnato al cliente in meno di 4 minuti. Fresco di stampa. Nessun ritorno, nessun costo di distribuzione, un libro viene stampato perché ha già trovato un lettore. Credo il futuro sia questo.

Massimo Marino
È di questa estate la polemica intorno alle scelte commerciali di Amazon, ma in pochi ancora, almeno in Italia, si sono posti il problema. Secondo te chi trarrà vantaggio dall’e-book? 
Gli alberi, in primis. I lettori subito dopo. La diatriba, penso ti riferisca a Amazon vs Hachette, è una battaglia fra ricchi, su clausole di rinnovo di contratto che già sono applicate a tutti gli scrittori indipendenti, e al fatto che le case editrici "gonfiano" i prezzi delle edizioni digitali sperando che i lettori comprino su carta. Non sarebbe un problema se i costi per un libro cartaceo di circa 300 pagine si riducessero ai costi attuali del Print-On-Demand che si aggirano ai $3 a copia. Immagina se con il perfezionamento delle stampanti da pubblicazione odierne si dovesse scendere a $2 a libro prodotto in 2 minuti, pronto alla vendita.

E-book e Big Data… Se ne parla ancora poco, ma la minaccia è di veder produrre romanzi “in batteria”. Qual è la tua opinione di scrittore? 
Purtroppo, le case editrici, vuoi anche la situazione economica in cui versiamo, sono molto restie a "rischiare", ovvero a investirsi su nuovi autori, nuove voci. Molto più sicuro scommettere su "formule" già provate e autori il cui nome crea vendite anche se la maggior parte dei suoi scritti sono prodotti da ghost-writers che lavorano su un canovaccio prodotto dall’autore. In parte ciò è anche dovuto a certe preferenze del pubblico: raccontami la stessa storia, non sorprendermi, lasciami rivivere le stesse emozioni che mi gratificano. 
Prima, decenni prima, le case editrici avevano un ruolo fondamentale, scoprire nuovi talenti, plasmare il mercato, far scoprire ai lettori nuove strade nella lettura. Oggi tutto questo non c’è più o si limita a pochissime eccezioni. Vale molto di più un 50 sfumature ripetuto in tutti i suoi toni di grigio con seguito, seguito al seguito, e follow-up al seguito del seguito, che un nuovo autore con una nuova proposizione, o anche un genere diverso, una fantascienza che potrebbe essere altro…

La tua esperienza lavorativa si è riflessa negli intrecci dei tuoi romanzi? 
Sicuramente. Avere una formazione scientifica mi assicura che l’elemento fantastico o magico sia molto contenuto nei miei scritti e che ogni iperbole tecnologica sia appunto un’iperbole che nasce da conoscenze confermate in vari settori della ricerca scientifica e non una tecnologia ‘inventata’ — certo — ma che non ha riscontro che in fantastiche contorsioni in assenza di rigore scientifico.

Perché la gente apprezza i tuoi romanzi? Si riconosce nelle situazioni storiche che tu descrivi, nell’umanità dei tuoi personaggi oppure… 
Se mi devo basare sulle molte recensioni (dal mondo anglosassone, il libro in Italiano è troppo giovane per potersi basare sulle poche recensioni già ricevute) direi che al mio lettore piace una storia che si dipana su personaggi complessi che evolvono in maniera complessa, che si trasformano e cambiano a causa degli eventi cui vanno incontro. Una lettrice inglese ha scritto “Finalmente una storia di fantascienza per menti adulte.” Mettendo l’accento che aveva amato l’aspetto ludico dell’essere stata trasportata in situazioni avveniristiche ma senza ricevere sempre gli stessi personaggi, sempre gli stessi dialoghi, sempre gli stessi “Oh my god” un po’ triti e un po’ banali. Sì, formula vincente e che vende molto, ma un libro — più che un film al cinema — non si legge per rincretinire, ma per pensare, per creare domande piuttosto che dare risposte che non servono a nessuno.

Qualcuno sostiene che “il romanzo è morto”, tu che ne pensi? 
Qualcuno lo ha sempre sostenuto in tutte le epoche e in tutti i periodi, il romanzo si porta bene, grazie.

Parecchi sostengono che l’Apocalisse è appena dietro l’angolo, e io chiedo un’opinione al creatore di Dan, protagonista di Daimones
Purtroppo, leggendo vari report di agenzie governative e non sulla salute del pianeta è difficile pensare che non sia dietro l’angolo. Comunque, se qualcuno "là fuori" ci sta osservando, deve domandarsi se bisogna togliere la spina e ricominciare con un reset generale. 
Non siamo su un cammino sostenibile. Sprechiamo le risorse naturali come se fossero infinite, inquiniamo come se il pianeta si sappia ripulire da solo, giochiamo con le falde acquifere e l’estrazione di petrolio e materie prime come se la terra fosse indistruttibile e l’acqua potabile autorigenerante. Stiamo riducendo il livello di ossigeno nelle acque degli oceani e ci stupiamo quando certe specie terrestri e marine scompaiono. 
Non voglio aggiungere pessimismo, ma l’Apocalisse al momento mi sembra solo una logica conclusione.

C’è una domanda che non ti ho fatto, alla quale ti sarebbe piaciuto rispondere? 
Sì: "vorresti dire qualcosa ai tuoi lettori?"  
Essere letti è un privilegio, le press release, le interviste, essere stati ospiti a radio negli USA è stato eccitante, così come salire le classifiche ed entrare nei primi 100 Autori in Fantascienza in Amazon US è stato incredibile, ma nulla raggiunge la soddisfazione che si prova nel ricevere il supporto dei lettori che hanno permesso e continuano a permettere tutto questo. Siete i migliori lettori che avrei mai potuto immaginare — e sperare — di avere. Senza il vostro supporto, nulla sarebbe stato possibile. 

“'Tis the good reader that makes the good book; in every book he finds passages which seem to be confidences or sides hidden from all else and unmistakably meant for his ear; the profit of books is according to the sensibility of the reader; the profound thought or passion sleeps as in a mine, until it is discovered by an equal mind and heart.”
(Ralph Waldo Emerson)

“Sono i lettori attenti che fanno un buon libro; in ogni libro trovano passaggi che sembrano essere confidenze, o lati nascosti per tutti ma che — senza fallo — sono lì apposta per lui. Il valore di ogni libro si misura in base alla sensibilità del lettore, i pensieri o le passioni più profonde dormono come nascoste in una miniera, finchè sono portati alla luce da un altro cuore e un’altra mente altrettanto sensibile”

Humbly yours.

40

Autobiografia

Cominciamo dal principio, spesso si dice. E allora cominciamo con... sono Italiano. Già, però in Italia significa tutto e niente, dovrei dire, sono Siciliano, anzi Siciliano Sono, come un certo Commissario ha ormai abituato tutti a sentir così. Sono nato a Palermo e, come è successo a innumerevoli siciliani, l'ho lasciato nel 1986. Ho vissuto quindi più anni all'estero che nel mio paese, e sono cambiato molto e in modi diversi rispetto i miei vecchi amici. E' sempre un piacere tornare indietro, ma ci si sente ormai stranieri in terra straniera, o dovrei dire in terra natia? L’ultima visita a Palermo risale a sette lunghi anni fa. Saudade? Forse, un po’. Chissà. 

Ho vissuto in Svizzera, Francia, e negli Stati Uniti. Di formazione sono un fisico, e ho trascorso oltre 17 anni nella ricerca fondamentale. La maggior parte dei miei scritti sono quindi roba accademica. Google è in grado di trovarli quasi tutti. Google in qualche modo ci impedisce di dimenticare.

Ho lavorato per molti anni al CERN, un laboratorio internazionale per la ricerca in fisica delle particelle nei pressi di Ginevra, in Svizzera, poi negli Stati Uniti, presso il Lawrence Berkeley National Lab. Momenti fantastici e ricordi sempre cari di quegli anni. Nel 2005 mi sono trasferito al settore privato, ho lavorato con Apple Inc. alla sede centrale Europea di Londra, e poi per il World Economic Forum. Ora scrivo e quando capita faccio consulenza con un’impresa fondata con altre menti liberali nel campo del Big Data Analytics.

Ho cominciato a scrivere quando ero un ragazzino, racconti e novelle, ma non le facevo leggere a nessuno. Era una cosaTrilogia di Marino
personale. Mio padre riceveva a case la rivista “Astounding Stories” e da piccolo non mi era consentito neanche sfogliarle. Ma le copertine… le copertine di "Astounding Stories” erano e sono quanto di più stimolante per un ragazzino dall’immaginazione incontrollata.

Poi, lo studio, il lavoro e la vita hanno preteso il loro pedaggio e mi sono fermato, la penna si é fermata. Poco più di tre anni fa, per vari motivi, ho iniziato di nuovo con qualcosa che bruciava dentro e che doveva venire fuori. Quel fine settimana ho messo giù più di 15000 parole di quel che era nato come note autobiografiche, per lasciare che l’amaro e l’amarezza venissero fuori.  Poi la fantasia, o un desiderio inespresso, emerse e prese possesso di quelle parole e le trasformarono in qualcosa d’altro.

Il settembre 2012 il mio romanzo d'esordio, “Daimones", parola greca dai molti significati, ha visto la luce. Ha ricevuto il Reviewers’ Choice Award nel 2012 dal Paranormal Romance Group per la categoria Fantascienza. Nel Febbraio 2013 è stato premiato con la Hall of Fame - Best Science Fiction del Quality Book Club UK, e con il secondo romanzo “Once Humans” ha ricevuto nel 2013 il Reviewers’ Choice Award, sempre dal Paranormal Romance Group per la categoria Serie di Fantascienza. Al momento, Daimones e la Trilogia hanno venduto oltre 8.000 copie, e il 2014 vede ancora Daimones Finalista al 2014 Indie Excellence® National Awards (NIEA) e “Once Humans” Awarded novel in Science Fiction al Readers’ Favorite International Book Awards di quest’anno. A fine Novembre, “Once Humans” sarà presentato insieme agli altri titoli laureati al Miami International Book Fair, in Florida.
Il secondo volume della trilogia, “Once Humans", è stato pubblicato nel luglio 2013 e ha venduto più di 2000 copie.
L'ultimo libro, il terzo, "The Rise of the Phoenix" è stato pubblicato nel Maggio 2014 e si avvicina alle 1000 copie vendute

I romanzi sono stati opzionati da un editore indipendente Audiobook negli Stati Uniti, Sci-Fi Publishing LCC, e quindi Daimones e Once Humans sono già disponibili anche come audiolibri. (Disponibile da audible.com, Amazon e iTunes).

Ora sto scrivendo un quarto romanzo di fantascienza, “The Law”, un YA (Young Adult) urban sci-fi col il quale esploro i temi di Legge e Ordine, repressione in cambio di sicurezza sociale, ragioni del cuore e dettami della mente. La lotta interiore fra ciò che si “sente” di dover fare, e ciò che si "deve fare” a causa di ciò che si sente. La storia di due giovani di razze diverse, in lotta da decenni, e che sono convinti di poter cambiare il mondo. Contro tutto e tutti si innamorano, e dall’impossibile scaturisce un mondo pieno di possibilità e che mineranno alla base le certezze e le convinzioni delle loro genti rispettive.

Ah sì, sogno spesso in Inglese, immagini, visioni e dialoghi mi raggiungono in quella lingua. Piuttosto che tradurre, trascrivo quanto mi viene sussurrato.


Se volte cercare Massimo Marino sul Web, potete iniziare da qui:

La pagina "Autore" di Massimo Marino su Amazon è a questo → indirizzo.

Il suo blog e a questa →pagina.

E per chi cinguetta su Twitter, basterà digitare: @Massim0Marin0

 

merlo ali rosse- il merlo dalle ali rosse -

 

Stampa