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Assassinio a Villa Borghese

 

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Trama, personaggi, ambientazione mi hanno convinta. Il giallo di Walter Veltroni è promosso, ma un buon editing l’avrebbe sicuramente migliorato. 

 

Non sono d’accordo con Michela Murgia. A me il romanzo di Walter Veltroni è piaciuto e non sono una fan dell’ex sindaco di Roma, al contrario, però non confondo il mio giudizio politico con quello sullo scrittore.
A mio avviso, ad “Assassinio a Villa Borghese“ è mancato l’editing. Sono convinta che sia arrivato alla stampa senza una seria rilettura, altrimenti non si spiegherebbero gli errori e i refusi che ho trovato nel testo. Mi viene il dubbio che sia stato l’autore a non desiderare la revisione o che la stessa casa editrice non l’abbia ritenuto necessario. Non sapremo mai quale delle due ipotesi corrisponda alla realtà, in ogni caso se ne sente la mancanza perché chi scrive non ha mai uno sguardo abbastanza distaccato dal suo lavoro per cogliere le sbavature.

Ho fatto ricerche su Amazon e Ibs, trovando pareri discordanti, non mancano le stroncature; eppure il giallo è ben costruito e anche l’idea che dà origine al romanzo,villa-borghese aprire un commissariato a Villa Borghese, è originale. I personaggi sono ben disegnati e l’ambientazione è decisamente piacevole.
In particolare, ho apprezzato Giovanni Buonvino, il commissario chiamato a dirigere i nuovi uffici: è umano, un perdente con tanta tristezza nel cuore che tenta di sopravvivere alla cattiveria dei suoi colleghi.
E anche la squadra che lavora con lui non è formata da Superman, sono “avanzi” raccolti in diversi commissariati proprio per rendere ancora più difficile la vita di Buonvino.
Eppure questa armata Brancaleone risolverà un caso complesso, con un assassino che commette delitti efferati proprio nel parco tanto caro ai romani. Il colpevole sarà smascherato grazie alla capacità del commissario ma anche alla pazienza con la quale insegnerà ai suoi poliziotti quali passi compiere per seguire un’indagine.

Nel romanzo vi sono tanti passaggi che meritano una lettura attenta perché scavano nelle miserie e nelle bellezze dell’animo umano: amore, amicizia, invidia, rivalità, gelosia, solitudine, opportunismo. E vi assicuro che Veltroni lo fa con delicatezza ma con determinazione.
Come sapete io non racconto la trama del libro e quindi non vi posso parlare di particolari che svelerebbero troppi segreti, togliendo il piacere della lettura.
C’è solo un rimprovero che mi sento di fare all’autore: aver dedicato poco spazio alle descrizioni dei luoghi magici che compongono Villa Borghese e che sono noti ai romani ma meno conosciuti da chi non vive a Roma. Ma anche in questo caso, un bravo editor lo avrebbe evidenziato e suggerito le correzioni.

Infine, vi consiglio di leggere il romanzo dimenticando chi l’ha scritto, pensando solo alla storia, all’intreccio, ai personaggi.
M.Z.

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Il libro
Assassinio a Villa Borghese
di Walter Veltroni
Collana Lucciole Marsilio
Disponibile in versione cartacea e digitale

 

 

 

 

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