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Fragili omicidi per un commissario

 

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Nevio Galeati è un giornalista che sicuramente sa tenere la penna in mano. L’ambientazione è piacevole, nella provincia italiana e l’editore stupisce per la professionalità con cui ha realizzato il libro.

 

 

 

Ogni tanto capita, anche a una lettrice onnivora e scafata quale io sono, di imbattersi in una sorpresa. Un autore sconosciuto, un libro di “racconti” Noir, un editore nuovo e dal nome curioso (Clown Bianco)… eppure qualcosa mi ha attratto ed è stato un bene…

Sì, si tratta di racconti certo, ma i protagonisti sono gli stessi e quindi idealmente è un romanzo quello che il lettore si trova tra le mani. L’autore sembra un esordiente, ma in realtà è uno che nella vita ha fatto il giornalista e perciò con la penna in mano ci sa fare. L’ambientazione? Italiana, ma di una provincia italiana, quella ravennate, poco frequentata dagli autori italiani, che però scopro presto essere dotata, con le sue nebbie e le sue bellezze particolari, adattissima per ospitare le storie di Galeati.

Storie? Storie Noir. Ripeto questo aggettivo, Noir, perché in Italia di autori in grado di creare storie Noir ce neravenna-lungomare sono davvero pochi, e non so quanto il pubblico – abituato da anni di Fiction american style – sia in grado di apprezzarle. Un genere che in Francia, ad esempio, ha molti più estimatori. E pensando proprio a certi scrittori francesi, il paragone tra “il nostro” Nevio Galeati e il celeberrimo Leo Malet [riedito con merito in questi anni da Fazi editore] è quasi d’obbligo. E il giudizio è: niente da invidiare…

Una scrittura pulita e asciutta, senza un aggettivo di troppo (come avrebbe voluto Colette, che lo insegnava a Simenon), e con le giuste atmosfere, quelle che in quel luogo, a te che leggi, ti ci fanno arrivare subito tutto intero, dalla testa ai piedi.

Sei con i due protagonisti (insoliti e simpatici, senza vizi o lacerazioni, se si fa eccezione per un pestilenziale “toscano”, che però resta quasi sempre spento tra le labbra del suo proprietario), un commissario e un investigatore privato, inedita coppia di amici ma anche di detective, che Galeati immerge in situazioni più che verosimili, alle prese con delitti che sembrano uscire dalla Cronaca dei nostri quotidiani.

Ma non è tutto.

Mi sono piaciute queste storie e i loro personaggi [che poco o nulla hanno da invidiare a quelle di altri celebri colleghi come Henning Mankell e Jean–Claude Izzo], anche perché, oltre al racconto di un delitto, vi è quello di un’umanità. Un’umanità riottosa a mostrare questo suo lato empatico e sensibile, che si muove con attenzione per l’altro, e che per questo è ancor più piacevole incontrare.

Insomma, se almeno un po’ vi ho incuriositi, provate a “correre il rischio” e gettatevi tra le braccia di questo nuovo autore e della sua casa editrice; piccola ma capace, più di tante blasonate colleghe, di confezionare un libro senza refusi ed errori di stampa, che visto quello che gira nelle librerie non è poco!
FPM

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Chi è Nevio Galeati

Ravennate, è giornalista (ha lavorato per L’Unità, Repubblica e Il Resto del Carlino) e direttore artistico del Festival GialloLuna NeroNotte, dedicato alla letteratura di genere. Come autore ha pubblicato Telefonate e birra, d’autunno (I Fiori Blu), Improvvisazioni per chitarra e batteria (Foschi), Delitti (im)perfetti (PaGiNe).

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Fragili omicidi per un commissario
di Nevio Galeati
Collana I Gechi, pag.176 – € 16,50
Clown Bianco Edizioni

 

 

 

 

 

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