Il Settimo Regalo
Sette preziosi doni che Dominique Valton fa ai suoi lettori: ogni racconto propone una storia singolare e coinvolgente. Una nuova sfida vinta dall’eclettica autrice.
In Italia i racconti non sono molto apprezzati, però quelli di Dominique Valton meritano attenzione.
L’autrice, dopo aver pubblicato due romanzi noir –Le apparenze manipolate e Venerdì 17- e due fiabe –Il quaderno di Didine e La canzone di Didine-, si è cimentata nel racconto, considerata dagli esperti di letteratura, la scrittura più difficile. In effetti non è facile concentrare una bella storia in poche pagine ma Valton, a mio avviso, ha vinto la sfida realizzando sette gioielli che trasportano il lettore in situazioni differenti ma sempre molto suggestive.
Inoltre, ha brillantemente superato anche l’handicap del tema fisso: il regalo. E vi assicuro che non è 
semplice inventare e scrivere sette storie con un finale a sorpresa, che lascia il lettore senza parole.
Mi sono impegnata e ho cercato di scegliere il migliore tra i sette racconti: non ci sono riuscita. Mi piacciono tutti in egual modo.
Un mix di umanità, tristezza, compassione e amore, “Il Settimo Regalo” suscita emozioni profonde, forse negli animi più sensibili anche una lacrima. Eppure la lettura non lascia l’amaro in bocca, al contrario regala dolcezza e tenerezza.
La scrittura è scorrevole, le descrizioni dei personaggi sono calzanti, i dialoghi ben costruiti, non ci sono ridondanze o sbavature e ogni racconto stimola una riflessione.
“Il Settimo regalo” è disponibile in versione cartacea e digitale su Amazon, dove se lo desiderate potete leggere anche un assaggio.
(M.Z.)
Chi è Dominique Valton
Nata più di mezzo secolo fa in Francia, ad Avranches – dove si svolgono le vicende di “il quaderno di Didine e di “La canzone di Didine”, ha vissuto per tanti anni a Firenze, dove sono ambientati la crudele macchinazione di “La apparenze manipolate” e il noir “Venerdì 17”.
Sarà questa doppia nazionalità a donare a Dominique Valton una personalità duplice? Una solare, con le braccia aperte per consolare con abnegazione il disperato e l’altra oscura, ma molto oscura, capace di pianificare nei minimi dettagli crimini efferati.