Leggere, secondo Emiliano Reali

Pubblicato in Interviste


 Emiliano Reali

D. Quando vuoi rilassarti preferisci: guardare la televisione, andare al cinema o leggere un libro?
R. Dipende da che tipo di tensione mi contraria, se sono stressato emotivamente l’unico rimedio efficace è parlare con un amico. Se sono solo stanco fisicamente preferisco leggere un bel libro (...)

 

D. Dove leggi abitualmente: in poltrona, a letto, alla scrivania? Se potessi scegliere, quale sarebbe il tuo luogo ideale per la lettura?

R. Negli ultimi quattro anni ho vissuto in un monolocale, quindi essendo lo spazio limitato non avevo molta scelta! Leggevo o sul divano o seduto su una sedia nel mio giardinetto.
Mi piace leggere all’aria aperta in un posto dove nessuno mi vede. Attualmente sono sotto trasloco e i libri tutti imballati, ergo!!

 


D. Nel suo famoso Decalogo, al terzo posto, Daniel Pennac sancisce il diritto del lettore a “non finire il libro”: tu hai seguito questo consiglio? Se sì, con quale libro e perché?
R. In genere cerco, talune volte mi sforzo, di terminare i libri che inizio. Ci sono state varie motivazioni per cui non ho ultimato la lettura di un libro, e non solo perché non mi piaceva, ma saltuariamente anche perché era emotivamente così d’impatto per il mio vissuto che non me la sono sentita di andare oltre, ad esempio con Le cose dell’amore di Umberto Galimberti.

 

D. Qual è il libro che più hai amato?
R. E’ impossibile rispondere, tanti libri mi hanno arricchito, fatto riflettere, piangere, anche scioccato. Ne cito alcuni: Il mondo dei ragazzi normali di K.M. Soehnlein, Un giorno questo dolore ti sarà utile di Peter Cameron, Il terzo occhio di Lobsang Rampa T. e tanti altri ancora. Poi mi fai questa domanda in un giorno particolare, dato che domani inizierà il Salone Internazionale del Libro di Torino, e proprio lì uscirà Sul ciglio del dirupo – edizioni Ded’A, il mio nuovo lavoro.
In questo momento il libro che amo di più è LUI, per ovvie ragioni.

 

D. Cosa cerchi in un libro? Cosa attira di più la tua attenzione: la copertina, il titolo, l’autore, la bandella con la storia?
R. Quando scelgo un libro cerco di farlo scevro il più possibile da condizionamenti commerciali, ma è indiscusso che la copertina, la sinossi, l’autore condizionino il mio operato. Quando lo prendo in mano e lo sfoglio, magari leggendone la bandella, deve emozionarmi, se sento qualcosa che reagisce nel mio stomaco lo acquisto.

 

D. Quale argomento ti appassiona e, secondo te, viene poco considerato dagli editori italiani?
R. Vorrei fare un discorso più generale, che non si limiti ad un argomento specifico. Quello che noto con rammarico è che sempre più spesso gli editori hanno dismesso gli abiti dei promotori di cultura, per trasformarsi in aziende che devono far quadrare i conti, a discapito della qualità dei testi, del coraggio degli autori o dell’importanza del messaggio.
Per fortuna questo discorso non vale in assoluto e c’è ancora chi fa il suo lavoro con coraggio, amore e voglia di rischiare.

 

D. E per finire cosa pensi degli e-book? Credi che potranno sostituire i libri cartacei?
R. Il profumo della carta, il fruscio delle pagine quando le volti delicatamente per non sciuparle, quella consistenza che ti riempie le mani e dove si immergono i tuoi occhi. Nessun prodotto multimediale potrà mai regalarti tali emozioni.
Ma devo ammettere che la fruibilità degli e-book, l’immediatezza e la loro comodità possono essere elementi vantaggiosi e pratici che agevolano molti lettori delle nuove generazioni e non solo.

 

D. Li utilizzi? Secondo te, quali sono i loro pregi e i loro difetti?
R. Non mi è capitato ancora di leggere un e-book, ma posso dirti che uno dei miei romanzi Ordinary è acquistabile sotto quella forma.
Vorrei rispondere alla domanda condividendo con te un pensiero: per necessità lavoro al pc e scrivo direttamente lì, ma molte (non tutte) delle cose più belle che sono nate da me, lo hanno fatto passando per la mia mano e depositandosi sulla carta trasportate dall’inchiostro.

Se vuoi, puoi leggere la presentazione del nuovo libro di Emiliano Reali
in questa pagina del sito =vai==»
 

Chi è Emiliano Reali:
nasce a Roma e si laurea in discipline storico religiose nel 2000, l'anno successivo è tra i vincitori del concorso nazionale "Giovani Parole" indetto dalla scuola Holden. Nel 2004 pubblica il suo primo romanzo Ordinary (Serarcangeli Editore) che diviene nel 2008 uno spettacolo teatrale per il Progetto Speciale Teatro 2007/2008 patrocinato dal Comune di Roma e dalla SIAE. Con la casa editrice Edigiò pubblica due favole illustrate: Il cristallo del cuore (2008) e La reggia di luce (2009) utilizzate come testi nelle scuole elementari. Con Azimut pubblica con successo Se Bambi fosse trans? (2009), il racconto Dannato all'interno dell'antologia Controcuore (2010), il racconto Laura Pausini all’interno dell’antologia Diva Mon Amour (2010), progetto benefico per la raccolta di fondi per la lotta all’AIDS. Con la Diamond Editrice pubblica il suo primo fantasy Il seme della speranza (2011), adottato come testo per i ragazzi del biennio delle scuole superiori. Reali scrive inoltre per il cinema e per la tv. E’ autore tra gli altri del cortometraggio Santallegria, con protagoniste Serena Grandi e Monica Scattini (MKM, 2011). Infine con Ded’A Edizioni pubblica la raccolta di racconti Sul ciglio del dirupo (2012).
Chi lo vuole conoscere meglio può visitare il sito: www.emilianoreali.it

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