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Leggere, secondo Carla Liberatore

Carla Liberatore

 

D. Quando vuoi rilassarti preferisci: guardare la televisione, andare al cinema o leggere un libro?
R. Andare al cinema e leggere un libro perché per me è la stessa cosa, è cibo per anima, mente e cuore. Tutta l'arte è nutrizione in tal senso, ogni talento espresso da un nostro simile, può piacere o non piacere, ma è un grande dono inestimabile che ci viene regalato.

D. Dove leggi abitualmente: in poltrona, a letto, alla scrivania? Se potessi scegliere, quale sarebbe il tuo luogo ideale per la lettura?
R. Leggo allungata sul letto ma se potessi lo farei all'aria aperta, in mezzo ad un prato magari vicino ad un ruscello, oppure in riva al mare possibilmente all'ombra di una pinetina.


D. Nel suo famoso Decalogo, al terzo posto, Daniel Pennac sancisce il diritto del lettore a “non finire il libro”: tu hai seguito questo consiglio? Se sì, con quale libro e perché?
R. A mio avviso, nell'attuale scenario editoriale, sono pochi i libri che val la pena davvero di leggere fino in fondo. Tuttavia spesso mi sono sforzata, riuscendoci tra l'altro, a finire libri davvero pesanti da digerire e altri frivoli, o noiosi oppure per così dire “acerbi”. Gli unici che non riesco a finir di leggere sono quelli che non mi rimangono nel cuore mentre li leggo, quei libri che non mi trasmettono nulla d'importante o di nuovo e purtroppo ce ne sono tanti in giro.
Il libro, come un bel film, mi deve lasciare qualcosa dentro, altrimenti secondo me, non ha raggiunto il suo scopo. Il libro deve emozionare, rispecchiare e far fantasticare il lettore, farlo immaginare, rivivere, vedere con gli occhi della mente e anche dell'anima, spiegare, dare anche delle risposte, risollevarci dall'eterna solitudine interiore, insomma deve far molto e quando non fa questo, forse chi lo ha scritto, poteva e doveva far di più.


D. Qual è il libro che più hai amato?
R. Ne ho amati diversi, come gli amori della vita che non hanno mai quasi niente in comune con ciò che abbiamo terminato. I libri che comunque ho amato di più sono: Fortune e sfortune di Moll Flanders di Daniel Defoe, ho anche visto il film tre volte, bellissimi entrambi; una delle poche occasioni in cui un film rappresenta quasi tutto il libro. Poi ho amato anche libro come Gomorra di Roberto Saviano, Homocaust di Massimo Consoli ed altri ancora di vari generi, ma sono sempre dell'idea che il vero amore deve ancora arrivare.


D. Cosa cerchi in un libro? Cosa attira di più la tua attenzione: la copertina, il titolo, l’autore, la bandella con la storia?
R. Mi attirano di certo l'immagine di copertina ed il titolo, quindi la mera esteriorità guardata direttamente negli occhi, ma conoscere anche il riassunto della storia che sto per leggere di sicuro aiuta molto.


D. Quale argomento ti appassiona e, secondo te, viene poco considerato dagli editori italiani?
R. Le storie di donne, di quelle donne semplici eroine silenziose di tutti i giorni. Ci sono tante storie da raccontare e di cui nessuno si occupa.


D. E per finire cosa pensi degli e-book? Credi che potranno sostituire i libri cartacei?
R. L'e-Book è di sicuro la trasposizione futuristica della carta, così come Internet sempre di più sostituisce la posta, i documenti cartacei, le relazioni interdipendenti della società in genere. In molti Paesi questo tipo di lettura sta soppiantando i libri in carta, ma è pur vero che con la continua rivoluzione tecnologica prima o proporrà qualcos'altro ancora più innovativo.


D. Li utilizzi? Secondo te, quali sono i loro pregi e i loro difetti?
R. Non ho ancora utilizzato in modo preminente gli e-book, finora mi sono limitata a leggere file in PDF, niente di più. Forse il pregio del libro in carta è quello di poter toccare ciò che stiamo decifrando, è quello di poter annusare a fondo la sapienza dello scrittore e dell'editore con tutti i suoi colori e gli odori di carta fresca e d'inchiostro. L'e-book è meno affascinante sotto questo aspetto. È la medesima differenza dell'avere una relazione con una donna sapiente e matura, paragonata alla relazione che si può avere con una donna giovane ed acerba. Il libro in carta è come la donna sapiente e matura che si corrode ogni giorno ma che riempie i sensi del nostro comune vivere.


Chi è
Carla Liberatore:
aquilana del 1967, giornalista free lance da 11 anni, non si è mai iscritta all'Albo; ha collaborato con varie redazioni di quotidiani, periodici, Internet, tv e radio. Fondatrice e capo redattore del network d'informazione (sito, blog e canale video) AGS Cosmo, ex attivista Lgbt per i diritti civili ed umani.
www.agscosmo.it

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