Leggere, secondo Cristina Fusari

 

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L’apertura del libro è l’ultimo gesto della giornata. Se potesse scegliere il luogo ideale per dedicarsi alla lettura sarebbe in riva al mare.

 

D. Quando vuoi rilassarti preferisci: guardare la televisione, andare al cinema o leggere un libro?
R. Il mio relax casalingo serale prevede la televisione accesa come sottofondo alla lettura del mio quotidiano e di articoli di ogni genere sul web. L'apertura di un libro è l'ultimo gesto della giornata, a letto, prima di dormire. Il cinema, da sempre, è la mia fonte preferita di relax (e non solo) fuori casa.
 

D. Dove leggi abitualmente: in poltrona, a letto, alla scrivania? Se potessi scegliere, quale sarebbe il tuo luogo ideale per la lettura?
R. Poltrona, letto, scrivania, in base all'orario e a ciò che devo leggere. Sceglierei, in ogni caso, di farlo in riva al mare, all'ombra, in una situazione di estate perenne.

D. Nel suo famoso Decalogo, al terzo posto, Daniel Pennac sancisce il diritto del lettore a “non finire il libro”: tu hai seguito questo consiglio? Se sì, con quale libro e perché?
R. Più di una volta; ricordo un caso in cui, anziché sentirmi io inadeguata alla scrittura dell'autore, ho considerato l'autore sopravvalutato e poco rispettoso del lettore comune: Michel Houellebecq, Le particelle elementari. Ma, forse, è stato solo per la mia attitudine ad evitare, in generale, ogni tipo di provocazione.

D. Qual è il libro -o i libri- che più hai amato? E quello o quelli che si sono rivelati una delusione?
R. Di getto, direi Dino Buzzati, Il deserto dei Tartari
. Sempre di getto, penso che le mie delusioni provengano da alcuni contemporanei magari un po' troppo reclamizzati: Alessandro Piperno, solo per fare un nome.

D. Cosa cerchi in un libro? Cosa attira di più la tua attenzione: la copertina, il titolo, l’autore, la bandella con la storia?
R. La copertina è per me la principale introduzione: deve essere attrattiva e colpire la mia attenzione anche solo per un dettaglio; il titolo deve essere intrigante e suggerirmi in qualche modo il contenuto; la bandella con la storia porta infine alla decisione. L'autore, a questo punto, potrebbe anche essere uno sconosciuto esordiente...

D. Quale argomento ti appassiona e, secondo te, viene poco considerato dagli editori italiani?
R. Il racconto della vita quotidiana, della difficoltà a comunicare.

D. Cosa pensi degli e-book e più in generale dell’editoria digitale?
R. Tutto il bene possibile, per il favorevole rapporto dimensioni/leggerezza/materiale letterario contenibile. Anche se continuo ad apprezzare, in casa, la bellezza di una libreria cartacea ben assortita...

D. E infine, li utilizzi? Secondo te, quali sono i loro pregi e i loro difetti?
R. Leggo su tablet e, occasionalmente, su smartphone. Il pregio indiscutibile è il poter avere con sé, in pochi grammi, anche tomi di dimensioni importanti; penso ad esempio al recente Il cardellino di Donna Tartt. Il difetto? Manca quella sensazione tattile della carezza alla copertina, quando chiudevo il libro per appoggiarlo sul comodino...ma non è poi così grave.

Chi è Cristina Fusari
Farmacista territoriale. Collabora con Team For Italy per la divulgazione di contenuti legati alla salute e, più  in generale, al benessere.
Cristina sostiene: «Ogni persona che avvicino professionalmente è un romanzo che non delude mai».

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