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Leggere, secondo Tullia Bartolini

 

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Guarda anche la Tv, ma il suo appuntamento segreto è con il libro che sta leggendo.

 

D. Quando vuoi rilassarti preferisci: guardare la televisione, andare al cinema o leggere un libro?
R. Guardo spesso e volentieri la Tv ( molto ‘Focus’, tanta LA7 per la cronaca) e soprattutto, la sera, a letto, leggo di tutto. Se un libro mi prende, allora è lui il mio appuntamento segreto.

D. Dove leggi abitualmente: in poltrona, a letto, alla scrivania? Se potessi scegliere, quale sarebbe il tuo luogo ideale per la lettura?
R. Lavorando otto ore al giorno, il mio tempo è assai limitato e leggere, la sera, mi rilassa.
Tutto tace, ogni cosa sembra essere al suo posto, e io sono libera, liberissima di diventare ciò che veramente sono: una lettrice vorace.

D. Nel suo famoso Decalogo, al terzo posto, Daniel Pennac sancisce il diritto del lettore a “non finire il libro”: tu hai seguito questo consiglio? Se sì, con quale libro e perché?
R. Ah, sì, certo. Se è per questo, in passato, i libri li leggevo al contrario, partendo dalla fine. Oggi, se certi passi del testo non mi prendono, vado oltre, senza sentirmi in colpa. E, se un libro proprio non mi prende, lo lascio lì, senza escludere che possa rileggerlo, un giorno, e che possa piacermi.
Ho lasciato a metà Anna Karenina: un capolavoro di Lev Tolstoj! Che, prima o poi, dovrò riaprire…ma con calma.  

D. Qual è il libro -o i libri- che più hai amato? E quello o quelli che si sono rivelati una delusione?
R. I libri che ho amato sono molti, moltissimi, e non posso nominarli tutti.
Trascurando i classici – che amo quasi interamente -, che vedono Franz Kafka al primo posto, mi viene alla mente senz’altro, Che tu sia per me il coltello, di David Grossman.Mi piace molto la francese Delphine De Vigan: i suoi libri sono pieni di grande forza narrativa. L’ultimo pubblicato, Niente si oppone alla notte, mi ha tenuta inchiodata alle sue pagine fino alla fine: triste e feroce.
Amo molto Antonio Tabucchi, tra gli autori italiani, e molto meno, per esempio, Margaret Mazzantini.
Tra le grandi firme, posso dire di rileggere sempre con passione  le pagine di Tiziano Terzani: uno stile indimenticabile.

D. Cosa cerchi in un libro? Cosa attira di più la tua attenzione: la copertina, il titolo, l’autore, la bandella con la storia?
R. Sono sempre attratta dalla copertina, per un fatto emotivo, visivo. Ma, poi, mi faccio convincere dalla bandella con la storia.

D. Quale argomento ti appassiona e, secondo te, viene poco considerato dagli editori italiani?
R. Forse la cosiddetta ‘questione femminile’, che non è stata ancora scandagliata a fondo, soprattutto per quanto riguarda la letteratura cosiddetta ‘di genere’.

D. Cosa pensi degli e-book? Credi che potranno sostituire i libri cartacei?  
R. Impossibile che accada, secondo me. Certo, per esempio, se sei in viaggio, puoi portare con te anche venti libri. Ma a me mancherebbe il testo da toccare, con le sue sottolineature, i segni a lato, le orecchiette a segnare un dialogo che mi ha particolarmente colpita.

D. E infine, li utilizzi? Secondo te, quali sono i loro pregi e i loro difetti?
R. No, non li utilizzo. Magari proverò, mai dire mai. Ma sento che non fanno per me.

Chi è Tullia Bartolini
E’ nata a Benevento ed è giornalista pubblicista. Ha dato alle stampe diversi testi poetici e collaborato a numerosi quotidiani e periodici, tra cui
Avvenire.
In prosa, ha pubblicato il romanzo breve Passaggi (Ed.Forum) e L'incatatore, raccolta di racconti (Ed.Off/Set Grafica, Pisa).
Nel 2000 con Guida Editore ha dato alle stampa l’opera teatrale Bellezza Orsini, Strea'
 e, in teatro, sono stati rappresentati suoi lavori multimediali come A strange Coil, Processo a una strega e Deserére.
Ultime pubblicazioni, in poesia, sono Limen (Joker Edizioni) e I piedi del viandante, Giovane Holden Edizioni.
E’ una blogger entusiasta, poiché “crede in una comunicazione che nasce dal basso”.
Chi desidera conoscerla meglio, può visitare il suo blog.

 

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