Fazi investe negli e-book

 

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La casa editrice romana pubblica libri digitali dal 2010 e ha le idee chiare su DRM e prezzi. Lo spiega Alice Di Stefano, editor della collana Le meraviglie.

 

Nonostante sia nata nel 1994, Fazi è arrivata al grande pubblico nel 2003 grazie a 100 colpi di spazzola prima di andare a dormire di Melissa P., e l’anno successivo con la saga Twilight di Stephanie Meyer, pubblicata con la label editoriale Lain. Ma Fazi vanta una storia caratterizzata da scelte molto curate come, ad esempio, la pubblicazione dei romanzi ditwilight John Fante e di Gore Vidal; una storia che non possiamo riassumere in poche righe e per questo, se ne avete voglia, vi invitiamo a scoprirla sul sito della casa editrice.

Fazi è in prima linea anche nell’avventura digitale, come spiega Alice Di Stefano, editor della collana Le meraviglie.

D. Quando avete iniziato a pubblicare e-book?
R. Nel 2010. All’inizio, online abbiamo messo solo una cinquantina di titoli. Ora, a parte poche eccezioni, o i testi di cui non possediamo i diritti specifici, per ogni libro presente in libreria c’è anche la versione elettronica.

D. Vi sono collane dedicate all’editoria digitale?
R. Non specificatamente ma abbiamo già fatto diversi esperimenti con pubblicazioni di varia, thriller e fantasy (nonché un manuale sul fenomeno degli Hipster: Hipster dixit di Camilla Sernagiotto), usciti solo in e-book, che sono andati piuttosto bene. In futuro, vogliamo creare un contenitore apposito per valorizzare i titoli più adatti e sfruttarne appieno le potenzialità.

D. Come coniugate l’editoria cartacea con quella digitale?
R. Vanno di pari passo: nella nostra casa editrice, la cura redazionale dedicata all’edizione cartacea è applicata anche all’editoria digitale. Quest’ultima, in più, presenta maggiori possibilità di interagire con i lettori attraverso link, collegamenti, materiali extra inseriti negli e-book (vedi il caso dell’ultimo libro di Francesco Muzzopappa Affari di famiglia in cui è stata inserita anche un’intervista all’autore). Dal 2012, poi, oltre alla pubblicazione digitale dei libri in uscita, abbiamo avviato un lavoro di recupero del nostro catalogo nonché di intere collane storiche come, ad esempio, Le Porte.

 

D. L’edizione digitale avviene contemporaneamente a quella cartacea o in un momento successivo?
R. La nostra prassi prevede la pubblicazione contemporanea della versione cartacea e di quella digitale di ogni libro: ilaffari-di-famiglia giorno dell’uscita in libreria è già disponibile anche l’e-book, a meno che non si decida di anticipare la versione elettronica per favorire il lancio del volume, come nel caso di #ArrivoArrivo la corsa di @matteorenzi da Twitter a Palazzo Chigi, di Roberto Tallei e Matteo Grandi, che è uscito in questi giorni in versione e-book e uscirà in cartaceo a metà luglio.

D. Qual è la vostra politica commerciale, ovvero il costo dell’e-book è decisamente inferiore rispetto alla versione cartacea?
R. Sì, è decisamente inferiore anche perché si tratta di un file (e non di un oggetto fisico), che ha di necessità un costo di realizzazione minore rispetto al cartaceo. In più, dalla consapevolezza che il budget destinato ai libri si è ormai drasticamente ridotto nasce la nostra politica dei prezzi, volta per l’e-book a raggiungere un maggior numero possibile di lettori per dare visibilità alla riscoperta di autori come John Williams, con Stoner, o l’inglese Elizabeth Jane Howard, di cui stiamo per pubblicare Il lungo sguardo.

D. Ritenete che il prezzo sia importante nel libro in versione digitale?
R. Il prezzo più basso favorisce indubbiamente la vendita nonché l’utilizzo di questo canale, almeno in questa prima fase di sperimentazione e consolidamento di una nuova modalità di lettura.

D. I vostri libri in versione digitale contengono il DRM o lucchetto elettronico, oppure sono liberi? Se inserite il DRM perché lo fate?stoner
R. Il DRM l’abbiamo inserito solo nella prima fase di sperimentazione digitale; in un secondo momento però (ormai da qualche anno) abbiamo optato per il watermarking o social DRM, una forma non invasiva che non limita la distribuzione o riproduzione del file, ma che vi appone una firma digitale in grado di ricondurre, nel caso, all’acquirente originale del libro.

D. Siete d’accordo con l’Iva al 22% sui libri elettronici o credete che l’aliquota dovrebbe essere al 4% come per la versione cartacea?
R. Non siamo d’accordo sull’Iva al 22% perché, anche se il mezzo di fruizione dell’e-book è elettronico, il contenuto veicolato resta pur sempre il frutto di un lavoro, quello dell’editore, che si prende cura del testo, dalla sua scelta fino alla fase di promozione e oltre.

D. Come vanno le vendite degli e-book?
R. Bene, direi. Per noi, la vendita in e-book è in costante aumento e anche per questo stiamo cercando di ampliare lail-lungo-sguardo  nostra offerta digitale seguendo i trend del mercato e sostenendo la nostra promozione per entrambi i fronti: digitale e cartaceo.

D. Quali argomenti privilegiano i vostri lettori?
R. In e-book, i libri di genere sono quelli che vendiamo meglio, anche se ai primi posti troviamo sempre i nostri titoli forti o quelli di maggior richiamo per un determinato momento.

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D. Ritenete che gli editori abbiano avuto un approccio corretto all’editoria digitale o si sono limitati a “tradurre” i libri in formato Epub?
R. In effetti, bisognerebbe esplorare di più i diversi tipi di e-book e magari sperimentare ogni tanto quelli cosiddetti “enhanced”, multimediali e interattivi, completi di foto, link, audio e video, che vengono inseriti direttamente all’interno del testo. Quest’evoluzione dell’e-book, da semplice trasposizione del cartaceo a prodotto interattivo, è però fortemente limitata dalla diffusione di device non congeniali a questo tipo di “letture”: per ora, infatti, è possibile usufruire di queste potenzialità solo su alcuni tablet, in genere i più costosi.

 

 

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