A Milano, Open vince la scommessa

 

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A cinque mesi dall'inaugurazione si può dire che l'idea funziona. Ed entro giugno apre anche la terrazza... Ne parliamo con Giorgio Fipaldini ideatore del progetto.

 

Che l'idea fosse vincente lo si era capito già all'inaugurazione, dopo cinque mesi Open continua ad attrarre i milanesi e non solo. Uno spazio dove convivono, libri cartacei e digitali, design e innovazione, in una logica di contaminazione e di intelligenza collaborativa. Un luogo dove puoi incontrare gli amici ma anche organizzare presentazioni o tenere un corso. Per saperne di più, abbiamo rivolto alcune domande a Giorgio Fipaldini, ideatore del progetto.

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D. Sono passati cinque mesi dall’apertura di Open, come hanno reagito i milanesi all’iniziativa?
R. Milano è una città che sorprende e, quando si parla di cultura, risponde. All’inaugurazione di Open, senza ospiti prestigiosi o attività particolare di comunicazione, i milanesi sono accorsi in più di mille: hanno aspettato anche 40 minuti in fila, sotto la pioggia, per vedere una libreria…Magnifico!
Dopo i primi cinque mesi, possiamo dire quindi che Open piace e, non solo ai milanesi, ma anche a coloro che sono di passaggio perché si sentono a casa… a casa di amici.

D. Qual è il vostro pubblico abituale?
persone-a-openR. Il nostro pubblico è eterogeneo: sono le persone che cercano qualità, cultura, design e libertà. Open è uno dei pochi 
luoghi dove i nonni trovano posto tra gli studenti; una location in cui le aziende possono presentare i loro prodotti tra libri e design; un ufficio dove professionisti e blogger s’ispirano a vicenda.

 

D. Qual è stata la reazione ai libri digitali?
R. Buona. Tra l’opinione pubblica, lentamente si sta spegnendo il conflitto tra chi è contro al digitale e chi a favore. In Open, il rapporto tra carta e bit non è conflittuale, ma complementare. Molto spesso raccontiamo come un libro dalle pagine di carta può trasformarsi in “tap” sui tablet e questo piace molto ai bambini e ai nonni.

D. Rispetto alle vostre previsioni, vi sono stati cambiamenti? In altri termini i libri rappresentano realmente il 25% e le altre attività?
R. Sì, dal nostro progetto iniziale vi sono stati cambiamenti inaspettati e altri, invece, già previsti. La vendita dei libri sta andando molto bene se la si confronta con la crisi attuale delle librerie. Da gennaio a marzo, le vendite di libri sono state in costante aumento e prevediamo di raggiungere i nostri obiettivi entro la fine dell’anno. Le altre attività stanno crescendo con diverse velocità. Gli affitti degli spazi ci hanno sorpreso: sono molto richiesti. Il co-working partito da febbraio scorso ha già un network di 30 professionisti.spazio-presentazioni

Il calendario eventi e corsi offre attività quasi tutti i giorni. La vendita di arredi e design Lago dopo il Fuori Salone sta avendo i primi risultati. Infine, il food è l’attività più complessa. Ad oggi, la domanda si è concentrata prevalentemente nell’offerta del bar, ma da maggio con il completamento della cucina cambierà radicalmente.

D. L’apertura 7 giorni su 7 si è dimostrata vincente?
R. Certo. Open, per coerenza, non potrebbe fare diversamente.

D. Quando è prevista l’apertura della terrazza e cosa cambierà nella vostra programmazione?
R. Speriamo di aprire la terrazza entro giugno. Sarà la prima libreria con terrazza che offrirà picnic di cultura.
M.Z.

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