Leggere, secondo Maria Cristina Flumiani

 

maria-cristina-flumiani

Ama leggere, ma anche scrivere e raccogliere i suoi “amori” in raccolte…

 

D. Quando vuoi rilassarti preferisci: guardare la televisione, andare al cinema o leggere un libro?
R. Mi piace moltissimo leggere e ho scritto Libri e autori di oggi e di ieri in cui ho raccolto i libri che amo particolarmente; ho messo la biografia dell’autore, il mio commento e uno o più brani tratti dal testo. Per avere i miei libri preferiti sempre con me.
L’altra mia grande passione è il cinema e sto scrivendo un libro intitolato Film e registi di oggi e di ieri in cui raccolgo i film degli ultimi anni; c’è la descrizione della trama, un accenno agli attori, la biografia del regista e i collegamenti con il libro precedente.

D. Dove leggi abitualmente: in poltrona, a letto, alla scrivania? Se potessi scegliere, quale sarebbe il tuo luogo ideale per la lettura?
R. Abitualmente leggo a letto alla sera; mi piace, sono particolarmente rilassata e non ho distrazioni. Segno i passi che mi colpiscono con i post it che ho sul comodino, insieme a una penna, a un taccuino e a un evidenziatore. Così metto le basi per le mie recensioni successive.

D. Nel suo famoso Decalogo, al terzo posto, Daniel Pennac sancisce il diritto del lettore a “non finire il libro”: tu hai seguito questo consiglio? Se sì, con quale libro e perché?
R. Libri che ho lasciato a metà? Certo, mi sono graziata più volte. Li ho anche dimenticati molto volentieri.

D. Qual è il libro o i libri che più hai amato?
R. Il mio libro preferito in assoluto è La prima moglie di Daphne Du Maurier di cui ho parlato con Maurizio Costanzo ne L’uomo della notte. Seguono I Buddenbrook di Thomas Mann, Bagheria di Dacia Maraini, Rinascimento privato di Maria Bellonci, Di buona famiglia di Isabella Bossi Fedrigotti, L’eleganza del riccio di Muriel Barbery.

D. Cosa cerchi in un libro? Cosa attira di più la tua attenzione: la copertina, il titolo, l’autore, la bandella con la storia?
R. Sicuramente, la copertina è il primo elemento che mi attira; poi leggo la quarta di copertina e infine la biografia dell’autore. A me piace scoprire nuovi talenti e mi concentro maggiormente sugli autori sconosciuti e sui piccoli editori. Tra le grandi case editrici, prediligo l’Adelphi per l’ottima qualità della sua offerta e per le sue copertine pastello.

D. E per finire cosa pensi degli e-book? Credi che potranno sostituire i libri cartacei? Secondo te, quali sono i loro pregi e i loro difetti?
R. Gli e-book sono sicuramente comodi perché racchiudono tantissimi libri, permettono di scegliere il carattere e di usare il segnalibro; ma li trovo asettici, essenziali e con una visione ridotta che mi innervosisce. Il libro tradizionale è tangibile, con una copertina che di solito soddisfa il mio senso estetico, tante belle pagine ampie e chiare (ammetto che ormai scelgo i libri anche in base al carattere). Probabilmente la generazione futura leggerà solo i libri digitali che sono più pratici e costano meno. Ma io, per il momento, non riesco a separarmi dalla carta stampata anche se ho comprato il kobo e pubblico anche la versione digitale dei miei libri.

Chi è Maria Cristina Flumiani
Vive a Milano ed è laureata in Bocconi. Scrive da anni poesie e racconti e ha pubblicato diversi libri per adulti e per bambini. Fa parte della giuria del Premio Internazionale di Poesia di Premeno, del Premio Internazionale La Sacra Famiglia e del premio AUPI organizzati da Otma Editore. Ha partecipato alla trasmissione radiofonica di Costanzo L’uomo della notte per commentare il Libro Rebecca di Daphne Du Maurier.
Gestisce con degli amici il blog di attualità dialetticando dove personaggi di rilievo hanno scritto articoli su problematiche sociali, economiche e politiche.

 

 

Stampa