Leggere, secondo Daniela Domenici

 

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Non possiede la televisione ed ama andare a teatro, ovviamente adora leggere e si sta cimentando con gli e-book…



 

D. Quando vuoi rilassarti preferisci: guardare la televisione, andare al cinema o leggere un libro?
R. Non vedo televisione per scelta, e non possiedo nemmeno l’apparecchio televisivo, da più di dieci anni quindi quando voglio rilassarmi leggo tanti libri e vado spesso non al cinema bensì a teatro di cui sono diventata, modestamente, un’esperta.


D. Dove leggi abitualmente: in poltrona, a letto, alla scrivania? Se potessi scegliere, quale sarebbe il tuo luogo ideale per la lettura?
R. Leggo abitualmente sdraiata a letto o in poltrona; il mio luogo ideale deve essere soltanto silenzioso per lasciarmi immergere, senza distrazione, nel libro scelto.


D. Nel suo famoso Decalogo, al terzo posto, Daniel Pennac sancisce il diritto del lettore a “non finire il libro”: tu hai seguito questo consiglio? Se sì, con quale libro e perché?
R. L’ho seguito rare volte perché mi fa stare male non finirlo, è un fatto mio personale; fortunatamente è accaduto così poche volte rispetto alle migliaia di libri letti nella mia più che quarantennale carriera di lettrice indefessa che non ne ricordo (forse non lo voglio, memoria selettiva con rimozione) i titoli.


D. Qual è il libro -o i libri- che più hai amato? E quello o quelli che si sono rivelati una delusione?
R. Domanda davvero difficile: come dicevo nella risposta precedente sono talmente tanti che rischierei di dimenticarne qualcuno, tra quelli di letteratura straniera per il mio corso universitario di laurea e quelli non appartenenti a questo gruppo sono un’infinità. Alla seconda domanda preferisco non rispondere per la motivazione detta nella precedente mia risposta.


D. Cosa cerchi in un libro? Cosa attira di più la tua attenzione: la copertina, il titolo, l’autore, la bandella con la storia?
R. In un libro cerco emozioni, soprattutto, e ho un fiuto particolare per farmi “chiamare” dai libri che poi mi appassioneranno. Cosa mi attira? Un melange di tutto, prima di tutto la sinossi della storia, sicuramente, l’autore o l’autrice possono anche essere sconosciuti, non è una pregiudiziale.


D. Quale argomento ti appassiona e, secondo te, viene poco considerato dagli editori italiani?
R. Non sono in grado di rispondere con cognizione di causa a questa domanda perché non conosco bene tutto il ventaglio di offerte delle case editrici italiane; a me personalmente appassionano le autrici italiane contemporanee.
Forse, sì, un argomento un po’ trascurato potrebbe essere l’erotismo al femminile, mi sembra che ci siano poche collane dedicate a questa specifica forma di narrativa e anche le tematiche del mondo lgbt mi sembra che siano un po’ trascurate dalle case editrici ma, ripeto, è solo una mia opinione da non esperta.


D. E per finire cosa pensi degli e-book? Credi che potranno sostituire i libri cartacei?
R. Sto imparando a leggerli solo da poco tempo, sinceramente in questo sono molto “antica”: adoro il profumo ineffabile e ineguagliabile che fanno le pagine, sono un vero “topo di biblioteca”.
Non so se gli e-book arriveranno mai a sostituire i libri cartacei, non sono in grado di prevederlo.

D. Li utilizzi? Secondo te, quali sono i loro pregi e i loro difetti?
R. Come ho detto nella risposta precedente solo da poco ho iniziato a utilizzarli ma in percentuale assolutamente minima rispetto ai libri cartacei; un pregio è sicuramente la leggerezza di un e-reader, da portare in tramvia o in treno, su cui si possono scaricare tanti libri anche di centinaia di pagine.
Un difetto è, come ho detto poco sopra, l’asetticità, il non profumo, permettetemi il termine.

 

 

 

 

Chi è Daniela Domenici:
è nata nel 1957 da padre viareggino e madre siciliana, è sposata e madre di tre figli, ha vissuto trent’anni in Sicilia, da due è tornata a vivere a Firenze, è laureata in lingue straniere, inglese e russo, fa la docente, scrive recensioni di libri e di spettacoli teatrali che pubblica nel suo sito che si occupa di varie tematiche e in cui ospita i contributi delle tante persone che le mandano loro opere poetiche e non solo.
Fa la correttrice di bozze ed editor da una decina d’anni, scrive anche prefazioni e postfazioni per le amiche autrici e gli amici autori che gliene fanno richiesta e fa anche presentazioni in pubblico di libri.
Ha scritto e pubblicato due libri sulle persone ristrette nel proprio corpo e quelle in una cella dal titolo Fabiola storia di una trans e Voci dal carcere.

Se voi saperne di più sul libro Fabiola storia di una trans, leggi la recensione.

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