Leggere, secondo Lisa Galli

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D. Quando vuoi rilassarti preferisci: guardare la televisione, andareal cinema o leggere un libro?
R. Mi piace molto fare tutte queste cose, non ne preferisco una a scapito dell’altra. (...) 

 

 

 

 

 

 

D. Dove leggi abitualmente: in poltrona, a letto, alla scrivania? Se potessi scegliere, quale sarebbe il tuo luogo ideale per la lettura?
R. Leggo dove mi capita, se il libro mi piace molto lo tengo dentro la borsa e lo leggo in qualsiasi momento, anche in macchina se devo aspettare qualcuno.

D. Nel suo famoso Decalogo, al terzo posto, Daniel Pennac sancisce il diritto del lettore a “non finire il libro”: tu hai seguito questo consiglio? Se sì, con quale libro e perché?
R. Mi è capitato con il libro di Gad Lerner Scintille, edito da Feltrinelli. Un libro ben scritto, forse a volte lento, ma con descrizioni di dolore e di violenza che non sono riuscita a leggere, senz’altro perché è una storia vera e il coinvolgimento emotivo è inevitabile.

D. Qual è il libro o i libri che più hai amato?
R. Il primo libro che ho letto nella mia vita La Sirenetta di Hans Christian Andersen. Avevo sei anni e mia madre me lo regalò perché mi esercitassi nella lettura. L’ho ancora dopo 37 anni. Se un amore dura così tanti anni non ne può esistere uno più grande.

D. Cosa cerchi in un libro? Cosa attira di più la tua attenzione: la copertina, il titolo, l’autore, la bandella con la storia?
R. Senz’altro tutti questi elementi messi insieme. In un libro cerco sempre la fantasia, l’inaspettato, un passaggio psicologico che non avevo pensato, la sorpresa finale con il botto. Ad esempio, Il passato è una terra straniera di Gianrico Carofiglio ha tutti questi elementi.

D. Quale argomento ti appassiona e, secondo te, viene poco considerato dagli editori italiani?
R. Quello di cui io tratto: la malattia. Se ne parla quando un personaggio famoso o conosciuto o che si è fatto conoscere racconta la propria storia, ma non lo si affronta come argomento utile al sociale, perché poco vendibile con facilità.

D. E per finire cosa pensi degli e-book? Credi che potranno sostituire i libri cartacei? 
R. Mi auguro che possano sostituirli, perché saranno più accessibili alle nuove generazioni, più trasportabili e sempre raggiungibili. La carta ci mancherà, ma credo che sia solo necessità di possedere oggetti tridimensionali. Ce ne faremo una ragione.

 

D. Li utilizzi? Secondo te, quali sono i loro pregi e i loro difetti?
R. Non li ho ancora utilizzati, perché i libri che mi interessano non sono ancora e-book, ma lo farò presto.
Non compro più giornali e sono abbonata ad un quotidiano online e per questo mi sento di dire che la lettura con ipad o altro ha solo dei vantaggi.
Del resto sono una blogger e non posso non credere alla realtà del virtuale.

 

 

 

Chi è Lisa Galli:
Ha 43 anni, sposata e quattro figli.
E' Psicologa Specializzata in Psicoterapia Sistemica e Relazionale, Criminologa e Counselor. Iscritta all’Albo degli Psicologi dell’Emilia Romagna (n.° 1971), svolge la libera professione.
Ha insegnato presso l’Istituto di Psicoterapia Sistemica e Relazionale di Modena (ISCRA) fino al 2010.
E' consigliere regionale per l’Emilia Romagna della Società Italiana di Psiconcologia (SIPO).
Dal 2001 collabora con l’Associazione Italiana contro le leucemie, linfomi e mieloma di Modena (AIL  Modena ONLUS – Sez. Luciano Pavarotti). Svolge la sua attività con il malato e la sua famiglia presso la Divisione di Ematologia del Policlinico di Modena, la sede dell’Associazione e a domicilio.
Nel 2011 ha insegnato al Master Universitario di I Livello Interaziendale Cure Palliative e Terapia del Dolore  - Multidisciplinarietà e continuità assistenziale in onco-ematologia a Modena. Ha partecipato come relatrice a diversi Congressi, Convegni e Seminari e ha insegnato in corsi di formazione per l’aggiornamento professionale.
Ha pubblicato i seguenti libri: Quando la vita cambia colore edizioni Mondadori (2009); Nella vita chi è felice è pazzo, scritto in collaborazione con Giuseppe Montalbano, edizioni Emily Foster publishing (2005). 
Nel 2010 ha dato vita al blog Quando la vita cambia colore e nel 2013 ha creato il blog Guido Speranza nei quali scrive per i malati, per i loro familiari, per chi li cura e per i non-malati, detti sani.

 

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