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Leggere, secondo Paolo Roversi

Paolo Roversi

D. Quando vuoi rilassarti preferisci: guardare la televisione, andare al cinema o leggere un libro?
R. Per il relax opto per le serie tv e i film anche se non vado mai al cinema per pigrizia. (...)

 

D. Dove leggi abitualmente: in poltrona, a letto, alla scrivania? Se potessi scegliere, quale sarebbe il tuo luogo ideale per la lettura?
R. Leggo coricato. Potendo scegliere, leggerei all'ombra di una palma su una spiaggia bianca... 

D. Nel suo famoso Decalogo, al terzo posto, Daniel Pennac sancisce il diritto del lettore a “non finire il libro”: tu hai seguito questo consiglio? Se sì, con quale libro e perché?
R. Lo esercito continuamente. Ormai sono più i libri che abbandono che quelli che termino. Purtroppo, oggi, si pubblicano troppi romanzi e la qualità ne risente.

D. Qual è il libro che più hai amato?
R. Due di generi molto diversi: Post Office di Charles Bukowski che è il mio autore feticcio ed Eureka street di Robert McLiam Wilson un libro eccezionale.

D. Cosa cerchi in un libro? Cosa attira di più la tua attenzione: la copertina, il titolo, l’autore, la bandella con la storia?
R. Cerco la storia: una trama avvincente sopravvive anche a una brutta scrittura. Non vale, però, il viceversa. Direi, poi, che la cosa più importante a cui faccio attenzione è il titolo. Un titolo azzeccato può fare la fortuna di un libro, anche se il libro è mediocre.

D. Quale argomento ti appassiona e, secondo te, viene poco considerato dagli editori italiani?
R. Gli editori italiani, allo stato attuale, considerano tutto. Nel senso che si pubblica qualcosa di ogni tipo o genere. Il problema è proprio questo: non ci sono scelte di qualità alla fonte, si propone tutto indistintamente sperando che qualcosa interessi. E poi si cavalca il filone. E' andata così coi vampiri e ora col soft-porn.

D. E per finire cosa pensi degli e-book? Credi che potranno sostituire i libri cartacei?
R. Gli e-book sono una grande opportunità soprattutto perché possono allargare il bacino dei lettori e abbassare i prezzi. Detto questo penso che per arrivare al sorpasso del digitale sulla carta, qui in Italia, occorreranno almeno dieci anni.

D. Li utilizzi? Secondo te, quali sono i loro pregi e i loro difetti?
R. Sì. La maggior parte dei libri che leggo sono in formato elettronico. A parte il "romanticismo" che attribuiamo alla carta non vedo difetti negli e-book. La questione, secondo me, va vista da un'altra prospettiva: carta stampata o e-book sono solo un mezzo per fruire del testo. Il risultato finale è il medesimo: vogliamo leggere buoni libri. Prima ascoltavamo i dischi in vinile oggi usiamo gli mp3 ma la musica ci piace sempre, no?

Chi è Paolo Roversi:
è nato il 29 marzo 1975 a Suzzara (Mantova). Scrittore, giornalista e sceneggiatore, vive a Milano. Si è laureato in Storia contemporanea all’Università Sophia Antipolis di Nizza (Francia) con una tesi sull’occupazione italiana in Costa Azzurra durante la seconda guerra mondiale.
Giallista promettente, definito dalla critica loScerbanenco postmoderno, è spesso indicato come il golden boy del giallo italiano. Ha pubblicato quattro romanzi gialli con protagonista il giornalista hacker Enrico Radeschi: Blue Tango – noir metropolitano (Stampa Alternativa, 2006 \ Ripubblicato ne La marcia di Radeschi Mursia, 2012), La mano sinistra del diavolo (Mursia, 2006) con cui ha vinto il Premio Camaiore di Letteratura Gialla 2007, Niente baci alla francese (Mursia,2007) e L’uomo della pianura (Mursia,2009).
Studioso di Charles Bukowski, alla sua opera ha dedicato la prima biografia italiana, scritta con l’aiuto di Fernanda Pivano, intitolata Scrivo racconti poi ci metto il sesso per vendere (Stampa Alternativa, 2005\ nuova edizione con Castelvecchi, 2010), una raccolta di aforismi pubblicata nel 1997 nella collana Millelire e Taccuino di una sbronza (Kowalski/Feltrinelli, 2008), romanzo ispirato alla vita dell’autore americano ma ambientato a Milano fra il 1994 e il 2008, da cui è stato tratto uno spettacolo teatrale.
Per ragazzi ha scritto il giallo Gli agenti segreti non piangono
 (Mursia,2009) con protagonista sempre Enrico Radeschi, adottato in molte scuole medie inferiori come libro di lettura.
Nell’aprile 2010 è stata pubblicata, in italiano e in inglese contemporaneamente, la sua guida noir sui misteri della città Milano Diamante (Marsilio). Il mese successivo è uscito il suo romanzo noir PesceMangiaCane (Edizioni Ambiente, collana Verdenero) dedicato al Po e al disastro ambientale seguente al riversamento del petrolio nel fiume Lambro.
Nel marzo 2011 è stato pubblicato il romanzo Milano Criminale (Rizzoli) subito ristampato e acquistato per le traduzioni estere in molti Paesi.
I suoi libri sono tradotti in Spagna, Germania, Francia e Stati Uniti.
È fondatore e direttore della rassegna dedicata al giallo e al noir NebbiaGialla Suzzara NoirFestival che si svolge ogni primo weekend di febbraio a Suzzara (Mantova) e del relativo premio letterario. Ha ideato il Milano in Bionda giallo e noir Festival.
Ha scritto per Il Corriere della Sera, Rolling Stone, Stilos, Diario e Gazzetta di Mantova.
Ha ideato e scritto soggetti per fiction televisive come Distretto di PoliziaDirige MilanoNera web press, un portale dedicato interamente alla letteratura gialla che viene anche pubblicato e distribuito gratuitamente in libreria ogni due mesi col nome di MilanoNera Mag.
Se desiderate conoscerlo meglio, potete visitare il suo sito.

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