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Leggere, secondo Roberto Bonino

Roberto Bonino


D. Quando vuoi rilassarti preferisci: guardare la televisione, andare al cinema o leggere un libro?
R. Storia personale e attitudini mi portano inevitabilmente verso (...)



 

il cinema. I libri vengono al secondo posto. 


D. Dove leggi abitualmente: in poltrona, a letto, alla scrivania? Se potessi scegliere, quale sarebbe il tuo luogo ideale per la lettura?

R. Abitualmente leggo a letto o sul divano. Il mio luogo ideale è il chiostro.


D. Nel suo famoso Decalogo, al terzo posto, Daniel Pennac sancisce il diritto del lettore a “non finire il libro”: tu hai seguito questo consiglio? Se sì, con quale libro e perché?
R. Il diritto è sacrosanto e l’ho esercitato più di una volta. Mi vengono in mente Il manoscritto trovato a Saragozza di Jan Potocki o I fiori blu di Raymond Queneau, per citare testi non troppo scontati, ma che personalmente mi hanno presto annoiato. Avrei voluto interrompere anche Oceano mare di Alessandro Baricco, ma la struttura a racconti mi ha portato in fondo nella vana speranza che il successivo fosse meglio di quanto letto fin lì. Citerei anche il diritto a non iniziare i libri, dopo averne scorso il risvolto di copertina o letto le prime righe. Autori come Roberto Calasso o Dacia Maraini fanno parte di questa eletta schiera.


D. Qual è il libro che più hai amato?
R. Questa è difficile, perché chi ha un’età, come me, ha passato varie stagioni e quindi passioni legate a un dato momento. Negli anni Settanta, mi avevano rapito Gabriel Garcia Marquez, John Dos Passos, ma anche i saggi di Franco Fortini e Il cinema secondo Hitchcock di François Truffaut. Poi sono arrivati Raymond Carver, Bret Easton Ellis e compagnia. Un libro recente che mi ha colpito molto è Cecità di Jose Saramago.


D. Cosa cerchi in un libro? Cosa attira di più la tua attenzione: la copertina, il titolo, l’autore, la bandella con la storia?
R. Leggo sempre la bandella, anche se conosco già l’autore. Mi piace sapere di cosa si parlerà. Agli autori di questi brevi testi, occorrerebbe raccomandare l’abolizione di frasi come “si cela un terribile segreto” o “si procede con una scrittura serrata che toglie il fiato”. Inutili abusi.


D. Quale argomento ti appassiona e, secondo te, viene poco considerato dagli editori italiani?
R. Il lavoro ordinario, sia nei saggi che nei romanzi. Se fossi un selezionatore di casa editrice, casserei ogni libro autoreferenziale (il protagonista scrive, disserta o eloquia in vario modo) e quelli instant (che senso ha far uscire un libro sulla Costa Concordia che fa solo la cronaca già letta sui giornali?).


D. E per finire cosa pensi degli e-book? Credi che potranno sostituire i libri cartacei? 
R. Sono a favore, perché opporsi all’evoluzione tecnologica non è mai utile né intelligente. Lo dice uno che ha sacralizzato il rituale della sala cinematografica, ma vede molta roba in Dvd. La praticità si deve sposare con il romanticismo di gesti e abitudini, selezionando cosa far emigrare verso il nuovo e cosa continuare a tastare o vedere con gli occhi di sempre.


D. Li utilizzi? Secondo te, quali sono i loro pregi e i loro difetti?
R. Leggo in digitale, soprattutto cose di recente pubblicazione che mi incuriosiscono oppure testi fuori commercio che qualcuno si prende la briga di scansire e trasporre in Pdf. La possibilità di fruire di un oggetto senza sacrificare il già modesto spazio domestico è il miglior punto a favore. Il difetto per ora sta nella diversa impaginazione, negli errori e nella bruttezza delle edizioni illustrate.

a cura di Marinella Zetti


Chi è Roberto Bonino:
nato a Voghera (PV) il 4/9/1960, è giornalista professionista dal 1990.
Dopo aver iniziato come redattore al quotidiano La Provincia Pavese, è entrato al Gruppo Editoriale Agepe nel 1987, percorrendo le tappe dell’ascesa professionale, fino all’assunzione della carica di Direttore Responsabile del settimanale Linea EDP e della versione quotidiana online dello stesso prodotto. Sempre all’interno del gruppo, ha contribuito alla nascita del mensile Computer Dealer & Var e ha diretto il periodico Nets, dedicato al mondo delle reti aziendali.
Attualmente collabora con Il Sole 24Ore, 01Net e G11 Media.
Dall’inizio del 2006 opera, attraverso la propria società Ediformat, come consulente per la realizzazione di progetti di business development communication, lavorando a stretto contatto con le aziende per la definizione e lo sviluppo di attività connesse alla veicolazione di informazioni sui target di riferimento e di generazione di opportunità di business.
Altre collaborazioni giornalistiche svolte in passato comprendono testate come Italia Oggi, Fondi, Avvenimenti, Telema e Pc Open. Per dodici anni, inoltre, ha collaborato con l’emittente Italia Radio, in qualità di responsabile dell’area spettacoli per Milano e dintorni. Nel 2003 ha fondato la newsletter online di cinema Luci della Città.

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