L'amore resta nonostante...

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Un romanzo che va la di là della sua stessa trama,

lasciando nel lettore un'eredità difficile da dimenticare

 

 

 

 

 

 

 

 

Qual è la natura di un libro?
Mi sono posta questa domanda dopo aver letto lo scritto L’Amore che resta di Michela Marzano, opera che lei stessa definisce “il mio primo romanzo”.
Spostiamo allora i termini della domanda: qual è la natura di un romanzo?

lAmorecheRestaEssenzialmente, e non diversamente da altri generi, si scrive un romanzo per “comunicare”. Comunicare una propria intuizione, una filosofia, un’interpretazione dell’esistente all’altro, a un ipotetico lettore. Ma spesso si scrive anche per se stessi, per chiarire e definire un’intuizione, una filosofia, un’interpretazione dell’esistente.
Ecco è questa la sensazione che come lettrice traggo a lettura conclusa. La filosofa italiana ha scritto per noi ma anche per se stessa. Vi è una limpida onestà e i segni tutti, gli slanci i ripensamenti le precisazioni le cadute e il circolo che perfettamente si chiude, in queste pagine che solo a un recensore distratto potranno sembrare soltanto la storia di una madre che ha perso sua figlia.
Il libro si presenta con un lungo dialogo che Daria, la madre, ha con sua figlia Giada, quando questa a poco più di ventisei anni muore suicida. Giada è una figlia adottata, ed è in questo gesto vitale che è la ragione della sua difficoltà esistenziale, quella che l’ha condotta a porre fine alla propria vita. Ma la sua è stata un’adozione praticamente perfetta, così come perfetti lo sono stati sua madre e suo padre e il fratello Giacomo.
E allora perché?

Sarà Michela Marzano a portarvi a comprendere in ogni dettaglio le ragioni di un gesto così estremo e irreparabile. Ma questa vicenda è solo una “scusa”. Certo il lettore non può non provare un’immediata empatia per i personaggi, che l’autrice rende vivi al di là della verisimiglianza, e per la dolorosa vicenda narrata, ma… Il romanzo va ben oltre il racconto di una trama. Dopo appena qualche pagina noi siamo trascinati nella mente di Daria, e via via nelle riflessioni e nelle interrogazioni di tutti gli altri, dal padre Andrea al fratello Giacomo dal fidanzato Paolo all’amica terapeuta Carla, che si affollano nelle pagine, sempre più intense, in un crescendo da grande sinfonia.M-Marzano
Così il tema conduttore diviene la vita stessa, il dolore che distribuisce con casualità e, diciamolo, la sua grande immoralità. Eppure imperdibile, irrinunciabile vita… al di là di qualsiasi credo religioso o qualsivoglia tesi filosofica, c’è una chiave di volta per continuare a camminarla fino all’ultimo passo.
Michela Marzano, con sensibilità ed empatia, parla di dolore, di perdita, di morte, ma lo fa senza mai salire in cattedra, essendoci compagna di strada e di ricerca, e alla fine ci consegna l’unica salvezza possibile: amare.
È l’Amore che resta, che niente e nessuna volontà potrà mai cancellare, quel tempo che non sarà mai perduto, che è il regalo di questa irrazionale, tragica, e un po’ folle esperienza, che usiamo chiamare vita, che per miracolo e meraviglia ci è stata data ricevere.


Mi piacerebbe che questo breve romanzo fosse una lettura obbligatoria nelle scuole, meglio dei Promessi sposi certo, e più utile per chi si prepara a vivere da adulto in questa vita senza "Provvidenza", ma non per questo meno splendida e irrinunciabile. Un romanzo di formazione, questa quindi la mia opinione sulla “natura di questo libro” che merita davvero un piccolo segmento del vostro tempo.
Un’ultima manciata di parole per l’autrice: grazie Michela, davvero grazie di avermi dato la possibilità di una riflessione serena sulla vita la morte l’amore, grazie per averci donato questa chiave preziosa per trovare in noi stessi ancora la voglia di sorridere nonostante…

Flaminia P. Mancinelli

L’amore che resta
235 pagine
Editore: Einaudi (4 aprile 2017)
Collana: Einaudi. Stile libero big
Cartaceo € 17,50 - Formato elettronico € 8,99

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