In morte delle librerie

Libreria hoepli

 

 

Librai e Distributori, Editori e Scrittori...
Quale futuro per la Lettura?




La notizia campeggia di spalla sulla prima pagina del Corriere della Sera di oggi (5 gennaio 2013): la storica libreria Hoepli di Milano (nata nel 1870) è in crisi. Da lunedì 7 gennaio 60 addetti della libreria saranno, difatti, posti in cassa integrazione a rotazione, con riduzione dell'orario di lavoro.Hoepli 1930

Certo i numeri dei lavoratori non è quello di un'Ilva o di una Mirafiori, ma anche una libreria ha un importante indotto: le case editrici, la Distribuzione, gli autori.

E' la ragione di questa mia riflessione...

LIBRERIE E LETTURA

Da poco più di un anno, e cioè da quando Amazon ha iniziato anche in Italia la commercializzazione dei suoi e-reader (il celebre Kindle), dando così il via di fatto alla diffusione nel grande pubblico dell'uso della editoria elettronica, che anche nel nostro Paese, lento e poco acculturato, si è cominciato a parlare di e-book e, quindi, di un'alternativa al vecchio, “caro” libro di carta.

Persone che, se andava bene, leggevano un libro all'anno -preferibilmente d'estate sotto l'ombrellone il Best-seller di cui tutti parlavano- si sono messi a guidare una campagna anti-tecnologica, reazionaria, dichiaratamente limitata. Limitata perché  e-reader
il progresso non è mai stato bloccato da un manipolo di contestatori e perché il futuro che si sta profilando è evidentemente favorevole al passaggio dal cartaceo al Bit. I vantaggi sono evidenti a tutti: riduzione dei costi, drastica riduzione della filiera editoriale.

Stupisce che la resistenza in favore del libro cartaceo abbia luogo proprio nel nostro Paese, una tra le nazioni europee con il più basso tasso di lettori e il minor numero di acquisto di libri annuo pro capite. Viene quindi spontaneo chiedersi: ma questi contestatori sanno di cosa stanno parlando?

Secondo indagini autorevoli coloro che usano i libri digitali (gli e-book) sono forti lettori, persone che hanno sempre letto molto e che, nel caso, alternano il cartaceo al digitale, senza drastiche e/o sterili scelte di campo, quell'Aut-Aut tra cartaceo e digitale tanto alimentato da coloro che in realtà non solo leggono poco o affatto, ma spesso -quando  pontificano sugli e-book e gli e-reader- non sanno neanche di cosa disquisiscono, infilando strafalcioni e deplorevoli testimonianze di ignoranza.

A noi, che pur amando i libri cartacei, il fenomeno e-book è sempre piaciuto e molto, simbolo qual è di una possibile Rivoluzione culturale... a noi quanto accaduto alla libreria Hoepli, e prima di lei a centinaia di altri negozi di libri, offre invece la ragione di una domanda capitale: l'avvicendarsi tra libro di carta e libro digitale come influirà sugli altri attori della filiera del libro?
Dei librai e quindi delle librerie stiamo purtroppo registrando la resa senza condizioni. Nell'indifferenza di uno Stato da semprelibro antico
poco sensibile al valore della cultura (ne sono un segno la moria in rapida successione di teatri e cinema, gallerie d'arte e circoli culturali che ancor prima della conclamata recessione presente erano stati costretti a chiudere per mancanza di sovvenzioni e agevolazioni), un Paese educato da secoli di oscurantismo Cattolico, che prediligeva per i suoi sudditi (quelli dello Stato della Chiesa) uno stato di ignoranza e di sudditanza culturale... Non tutti ricordano che ancora nel passato Novecento la Chiesa di Roma sconsigliava ai suoi seguaci di leggere in autonomia la Bibbia, stabilendo che il sacro libro fosse insegnato solo attraverso la mediazione dei suoi sacerdoti...

Bene, anzi male... Quindi non stupisce che uno Stato, nato poco più di un secolo fa da simili ceneri, mai abbia provato interesse per la salvaguardia della cultura. E dunque oggi nessuno deve stupirsi se le librerie italiane muoiono nell'indifferenza di tutti i Governi. Il pianto del coccodrillo che ascoltiamo è quello di quanti per decenni hanno svilito il valore della cultura minando alla radice le nostre scuole e quanti vi insegnavano, in favore dell'apologia di chi nella vita percorreva invece le strade lastricate di denaro e speculazioni, di chi trionfava grazie ai soldi, ridisegnando i valori di una società non più civile, ma in base alle regole del Business e dell'economia affaristica. Gli emblemi della scalata sociale non si biblioteca Monaldo Leopardi
misuravano a suon di libri posseduti -come era accaduto un tempo, ad esempio, per Monaldo Leopardi, creatore di una celebre biblioteca di oltre 20mila volumi- no. NO! Per decenni i simboli di importanza sociale sono stati beni quali auto e ville, yacht e gioielli, nell'indifferenza anche di coloro i quali oggi lanciano i loro coccodrilli in morte di una libreria.

LA FILIERA DEL LIBRO

Ma la morte delle librerie rappresenta, a mio avviso, anche la rottura di un anello fondamentale della filiera editoriale. Specialmente in Italia dove le persone hanno poca dimestichezza con internet e ancora meno con l'idea di affidare i numeri della propria carta di credito a un negozio online.

Nelle sbandierate agende di uno o di un altro Ministro dei nostri Governi, da oltre vent'anni, fa capolino anche l'appendice della cosiddetta agenda digitale, che dovrebbe dotare l'Italia di banda larga e facilitazioni per la diffusione dell'ICT (cioè dell'Information Communication Technology), ma nulla accade, in realtà. lettrice

Così, mentre le librerie muoiono e i portali per l'e-commerce di libri stentano a decollare, gli altri attori della filiera editoriale -e cioè editori e distributori- come potranno svolgere il loro compito?

Agli estremi della catena produttiva scrittori e lettori sono da tempo in attesa di una soluzione.

L'e-book che sotto molteplici aspetti potrebbe risolvere in parte il problema -viaggiando direttamente da autore a lettore, deve comunque affrontare a sua volta il Digital divide (il divario digitale) della bassa, o nulla, alfabetizzazione informatica di questo Paese. Ce la vedete voi la signora Rosa che da sempre acquista e legge tutti i romanzi di Sveva Casati Modignani gestirsi sorridendo i suoi e-book sul suo nuovissimo e indecifrabile e-reader? Con tutta la simpatia per la signora Rosa, io temo per le vendite future della Casati Modignani...
lettore-e-book
Ma il tema è ancora una volta politico ed economico, e nessuno sembra molto interessato a risolverlo. Di certo non interessa ai Distributori che per decenni hanno percorso l'Italia con il loro carico di libri, prima alla volta delle librerie e poi -di ritorno- alla volta del macero. Il trasporto su gomma dei libri -principale attività dei Distributori tradizionali- non ha nulla a che fare con i Bit del libro elettronico!

Gli Editori... Qui occorre distinguere tra grandi e piccoli Editori. Mentre i primi, anche se a malincuore si stanno attrezzando tecnologicamente per scendere in campo sul modello di Amazon (e quindi con propri portali di e-commerce, pronti a commercializzare sia e-book che libri cartacei ma con stampa on-demand), i piccoli editori sono di fronte a un bivio: o restare aggrappati al passato, coltivando la loro nicchia di lettori cui distribuire quasi brevi manu i loro libri, o collegarsi a un portale di Distribuzione per l'editoria elettronica, trasformando la loro produzione. Ultimabooks è l'esempio italiano di questa nuova forma di Distribuzione: diversi editori che offrono libri digitali tramite un unico portale.

Ma la promozione? Gli agenti delle società di Distribuzione? Quelle figure che periodicamente piombavano in libreria esibendo la propria merce al libraio, dove sono? Già, perché poi il libraio a sua volta presentava quella merce al lettore, guidandolo nella scelta delle sue future letture...

E lo scrittore?

E sì, ammettiamolo... che se all'inizio non ci fosse lui che ha questa fissazione di scrivere, di scrivere e scrivere, sarebbe tutto risolto. Niente scrittore, niente cultura editoriale, niente lettori... No problem!

Ma gli scrittori ci sono e, anzi, grazie al digitale a quelli tradizionali si sono aggiunti, in numero esponenziale, anche i Self-Publisher, ovvero gli scrittori che si auto-pubblicano.book-e-e-reader

Scrittori tradizionali (e quindi abituati a vedere le loro fatiche stampate su carta) e Self-Publisher (per i quali la carta ha ancora un valore, ma che nel caso possono accontentarsi anche di un'edizione digitale) -diciamolo chiaramente- godono tutti di buona salute e non vedono l'ora di raggiungere il pubblico dei loro lettori. Io aggiungo: fortunatamente!

SCENARI

Ma questo loro pubblico, i lettori per l'appunto, come faranno a raggiungerli?

Quali scenari possiamo immaginare per il prossimo futuro, che è già questo anno 2013, visto che la fine del calendario Maya non ha significato la fine del pianeta Terra?

In tutta onestà io non credo che il libro di carta possa sopravvivere a lungo. Ha indubbi costi che il disamore per la cultura dimostrato da chi ci governa di sicuro non è disposto a sostenere.

E poi, diciamocelo, quante foreste sono state distrutte per realizzare libri?

Il futuro quindi sarà dell'editoria digitale che “piano piano” si sostituirà alla carta stampata. Così come a nessuno verrebbe in mente di andare da Roma a Milano a piedi, eppure c'è stato un tempo in cui si usava... era la norma.. Così tra cinquanta o libri antichi
cent'anni (questo non riesco proprio a prevederlo, ma forse succederà anche prima) a nessuno verrà neppure in mente di leggere un vecchio tomo di carta giallastra e puzzolente di muffa... Con buona pace di coloro che oggi inneggiano al presunto buon odore della carta. Ma l'avete mai odorato bene un libro di biblioteca? Un libro che il vostro bisnonno aveva conservato sul suo scaffale già lungo tutta la sua vita? Io sì, e vi assicuro che non profuma affatto, anzi, semmai... puzza!

Oltretutto il costo del libro cartaceo potrebbe scendere solo se le produzioni crescessero oltre l'inverosimile, secondo le care vecchie leggi della domanda e dell'offerta.

Ma visto il posizionamento della cultura e della lettura nella nostra struttura sociale, temo sia un'ipotesi dell'assurdo.

Negli States, più avanti di noi Europei in questa Rivoluzione, assistiamo da qualche anno a una diversificazione di soluzioni. Accanto a distributori del calibro di Amazon vi sono piccole case editrici che producono sia in digitale sia libri cartecei on-demand (che significa: stampano solo i libri ordinati). Accanto a queste soluzioni, molti scrittori (anche autori che sino a ieri stampavano con editori affermati) hanno scelto l'opzione del fai-da-te; supportati da una tecnologia sempre più friendly, dai loro Blog distribuiscono direttamente ai loro lettori i romanzi e i saggi che scrivono.

BUGS

Da tutta questa mia riflessione che, purtroppo, dipanandosi si è dimostrata complessa e quindi estesa... Appaiono però evidenti due falle o, come direbbe un sistemista, due bugs! ebook Agatha Christie

Su Amazon leggiamo sì le recensioni scritte da altri lettori, che esprimono il loro gradimento o la loro condanna per un libro, ma chi sono costoro? Possiamo fidarci? Sono davvero imparziali o hanno strizzato l'occhio all'autore?

Le sinossi dei libri (ovvero la loro esposizione sintetica) lasciano spesso a desiderare, ma dato l'alto numero di volumi editi, è difficile immaginare qualcosa di più accurato, senza un investimento consono .

Quindi il lettore ha, ed avrà se il sistema non si modifica, sempre più difficoltà ad orientarsi, a scegliere le proprie letture, a meno di non ricorrere al caro vecchio sistema del tam-tam tra amici...

E l'altro bug è rappresentato dalla “qualità”.

Chi stabilirà la “qualità” di un libro?

Gli Editori di un tempo, pur con tutti i loro limiti e difetti, svolgevano un lavoro di filtraggio, respingendo (non sempre) i lavori che non erano qualitativamente validi. Oggi, che molti autori arrivano al lettore senza la mediazione dell'editore, chi garantirà per la loro qualità?

readers
In conclusione, in morte di una delle tante librerie italiane (non necessariamente della Hoepli di Milano, alla quale anzi auguro una veloce ripresa) e a guardare con attenzione ciò che si profila per il futuro di scrittori & lettori c'è da sperare che l'editoria digitale si diffonda in breve e si corredi di supporti e complementi adeguati perché... Perché nulla può quanto la lettura; nulla porta più lontano più in profondità più in alto l'animo dell'essere umano.

Flaminia P. Mancinelli

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