Cambiare

Pubblicato in Recensioni

 

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Il saggio/autobiografia di Liv Ullmann, per certi aspetti, è ancora molto attuale.

 

 

 

 

 

 

 


Ho quasi terminato Cambiare, un’autobiografia scritta da Liv Ullmann nel 1977. Quando uscì il libro, suscitò il mio interesse ma poi, come spesso accade, non riuscii a leggerlo. Oggi, dopo 37 anni, il saggio dell’attrice norvegese è un viaggio nel tempo: ci riporta a personaggi ed avvenimenti lontani. Con grande discrezione, senza mai scadere nel gossip, Liv Ullmann racconta incontri con star dello spettacolo o della politica europei o d’oltreoceano. Ci presenta una Hollywood inedita, che non appare nei rotocalchi.

Ma le pagine più toccanti e coinvolgenti sono quelle in cui narra il rapporto con la madre, la sorella, il regista Igmar Bergman, suo compagno per 5 anni e padre di sua figlia Linn. E proprio a Linn, l’attrice riserva un grande spazio, quasi dovesse farsi perdonare le assenze causate dalle lunghe turnée teatrali.
Alla fine degli anni 70 Liv Ullmann poneva l’accento sulla difficoltà di gestione della maternità e del lavoro per un’attrice, ma in generale per una donna. Oggi, nonostante il femminismo e i vari movimenti di liberazione, in Italia molte di quelle difficoltà permangono, peggiorate dalla crisi.

E poi c’è il suo amore per la Norvegia: una terra piena di contrasti dove la natura si diverte a giocare con la neve, il vento, il mare regalando emozioni forti.
E, ovviamente, l’analisi su se stessa e il suo lavoro per comprendere le origini del suo malessere e i passi da compiere per cambiare.

Cambiare è fuori catalogo e non esiste la versione e-book, però si trova nelle proposte dell’usato e probabilmente nelle biblioteche.
E qui potremmo aprire un ampio dibattito sulle opportunità offerte dall’editoria digitale per non far morire i libri. Ma questa è un’altra storia.
Cassandra

 

 



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