Storia e Laicità: un connubio stimolante

bruno

 

Una rete di pensiero tra Giordano Bruno e Ermete Trismegisto, che si muove nello spazio-tempo degli anni della Controriforma e in quelli della neonata Repubblica Italiana, aiuta a ritrovare la Laicità perduta.

 

Una rete di pensiero tra Giordano Bruno e Ermete Trismegisto, che si muove nello spazio-tempo degli anni della Controriforma e in quelli della neonata Repubblica Italiana, aiuta a ritrovare la Laicità perduta.

La storia di Giordano Bruno -l'eretico arso vivo in piazza Campo de' Fiori il 17 febbraio 1600- è un triste esempio delle azioni violente e inumane compiute in nome della religione cristiana che la maggior parte di noi hanno ben presente. Più difficile è,giordano-bruno
invece, trovare persone a conoscenza della figura mitica di
Ermete Trismegisto e della corrente filosofica che da lui ebbe origine: l'ermetismo.
A questi c'è da aggiungere la dea egizia
Iside, della quale a scuola ci parlano poco e male, senza precisarci, ad esempio, che il suo culto ebbe grande eco a Roma; dove proprio nel centro della città del I secolo a.C. sorse un grandioso santuario, l'Isèum et Serapèum (l'Iseo Campense) votato al culto di Iside e di Serapide, nell'area denominata dell'Insula Sapientiae.

Questi gli ingredienti storici del romanzo di Ilaria Beltramme La Società segreta degli Eretici (Newton Compton 2013) cheSocieta-degli-eretici
mi è capitato di leggere nei giorni scorsi.

Leggo più di quanto poi recensisco, per il semplice motivo che troppo spesso emergo dalle mie letture insoddisfatta e, quindi, preferisco tacere sui demeriti di tanti libri pubblicati, magari tra rullare di tamburi e iniziative marketing spropositate. Meglio tacere che non puntare un dito accusatorio contro un'arte già tanto poco frequentata dai miei connazionali...

Ho fatto questa breve precisazione perché se avessi dovuto usare il metro della grammatica/sintassi e quello dello stile, non avrei scritto un rigo sul lavoro della Beltramme. Infatti, neppure l'intervento del suo editore è bastato a porre questo romanzo a livello di analoghe opere di fiction made in USA. Si potrà dire tutto il male che vogliamo dei celebri Best seller che troneggiano sulle classifiche di vendita internazionali, ma certo è ... che si fanno leggere agevolmente, e questa è -consentitemi di sottolinearlo- la principale caratteristica che il pubblico chiede a un libro di svago qual è un romanzo di fiction.

Ma il lavoro di Ilaria Beltramme ha un indubbio merito, quello per il quale ho deciso di scriverne. L'autrice ha una seria conoscenza storica dei periodi nei quali il racconto si ambienta: gli ultimi anni dell'Ottocento (i primi decenni della neonata Repubblica italiana) e i secoli bui del Seicento.
Per il lettore, quindi, si offre la ghiotta occasione di immergersi in tempi e situazioni poco frequentate sia dalla narrativa in genere, sia da quella cosiddetta
esoterica.
Si ha modo quindi di
respirare l'aria che circolava nella Penisolaquando il pensiero liberale, in Italia, era davvero Laico e si aveva il coraggio di erigere una statua alla memoria di Giordano Bruno, nonostante le reiterate proteste del Vaticano, e un Francesco Crispi
certo
Francesco Crispi, Presidente del Consiglio, aveva l'adire di pretendere dalle autorità ecclesiastiche la consegna degli atti del processo a Giordano Bruno, senza "se" e senza "ma".

Altri tempi... di quando si era appena usciti da uno Stato teocratico, tempi di democrazia gattonante, mentre ora...

Ma altri tempi erano anche quelli nei quali per reazione alla Riforma Protestante le gerarchie cattoliche seviziarono e trucidarono decine di persone, ree di una sola colpa: contraddire il dogma di Roma cattolica.
Si parla sempre troppo poco di laicità nel nostro Paese, quasi che esserlo sia un vezzo eccentrico, una bizzarria superflua che nulla aggiunge all'andamento bovino della politica nazionale.

Consiglio quindi caldamente questa lettura che spero abbia il potere di suscitare nel lettore un approfondimento delle tematiche trattate. Già perché una sana curiosità dovrebbe nascere a leggere del mistero che ancora avvolge il rogo del Nolano, di come si è mistificata per secoli la sua opera e la sua figura... E la Beltramme è sicuramente brava, nella Postfazione a chiusura del libro, a suscitare interrogativi su quella esecuzione particolare, su quella grazia negata anche a fronte di ragioni che l'avrebbero data per scontata. L'autrice lascia cadere semini di riflessione, bibliografie e teorie che possono senz'altro offrire un buon punto di partenza per conoscere un aspetto importante della nostra Storia.

Flaminia

  DalGiornale dell'Arciconfraternita di San Giovanni Decollato in Roma (16-17 febbraio 1600):
«(...) da' ministri di giustitia fu condotto in Campo di Fiori, e quivi spogliato nudo e legato a un palo fu brusciato vivo.»
 
   
       
  rogo-eretico     

 

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