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La Biblioteca dei libri proibiti

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Un giallo che vi prende per mano,
vi guida con sapienza con una suspence ben dosata,
ma poi...

Cominciamo dall'inizio, e quindi dal titolo... Dopo un po' che leggevo il romanzo di John Harding, ho iniziato a interrogarmi sulla valenza del titolo e sono andata a verificare quello originale. Sorpresa! Nessuna biblioteca e nemmeno "libri proibiti". Il vero titolo era: "Florence and  Giles",john-harding
rispettivamente protagonista e fratellino di lei.  Ma per l'editore italiano (Garzanti), lanciare un libro con un titolo del genere significava, probabilmente, destinare la sua pubblicazione innanzi tempo al macero... Ergo, forse con l'aiuto di esperti editor, ha fabbricato questo titolo che solo per accidens ha qualche relazione con la storia narrata.  Non è la prima volta che scuriosando tra le scarne righe del copyright scopro allucinanti metamorfosi, e vista la natura di simili trasformazioni, credo di averne compresa la ragione: siamo un popolo di non-lettori, e per allettarci gli editori sono sempre pronti a contraffare la loro "merce", anche a costo di stravolgerne la natura stessa.
Il rischio di cui però gli editori non tengono conto è nella loro sottovalutazione estrema del lettore. Il quale può cadere nel tranello sì, certo, ma dopo essere stato deluso per ciò che titolo, bandella e copertina promettevano... Ricorderà, e (spero) si vendicherà dell'astuzia meschina di quell'editore...

Quindi, se volete leggere il romanzo di John Harding, sappiate che la "biblioteca" è proibita ma solo a Florence, e solo per una parte del racconto. I libri in essa contenuti vanno da Jane Austen a Walter Scott, quindi nulla di esoterico o di particolarmente off-limits!
E veniamo al racconto in sé...
Una vicenda che -è bene dirlo subito- ha una buona gestione, da parte dell'autore, per almeno il suo 80%. 
E a questo proposito, permettetemi una precisazione: l'eco che mi dava, mentre lo leggevo, era quello di aver ritrovato, in uno scrittore moderno, la stessa alta capacità che tanto avevo apprezzato in un autore quale Montague Rodhes James che, vissuto a cavallo tra Otto e Novecento, seppe raggiungere vette degne di nota con racconti tipo Il Frassino; in quelle pagine non si consuma neppure una goccia di sangue, eppure egli ebbe la capacità di trasmettere al suo lettore atmosfere e situazioni sicuramente da brivido.

Così John Harding, che oltre a padroneggiare la paura, sparge con molta grazia dubbi, interrogativi, domande che esigono assoluta risposta.
Ben presto non possiamo che schierarci con la giovane Florance e odiare, senza mezzi termini, l'equivoca figura dell'istitutrice, una via di mezzo tra la matrigna di Biancaneve e la Crudelia Demon della Carica dei 101
Già... la povera Florence...
Già... la crudele Miss Taylor...

Non voglio scendere in particolari per non togliere a chi lo desidera il piacere di leggere questo racconto, ma aggiungerò che l'autore, credo abbia la pretesa che sia lo stesso lettore a risolvere ciò che lui lascia insoluto. Infatti sono diverse le domande che rimangono senza risposta, e se per alcune ci si può anche azzardare, per altre è un vero e proprio salto nel vuoto.
Il finale poi è sottoposto a un'accelerazione davvero notevole. In poche pagine (e in pochissime ore) accade di tutto e di più. In certi frangenti si ha la sensazione di assistere al decollo di Florance che macina chilometri a piedi, inganna tous le monde e si dimostra una eccezionale stratega... 

Il finale è senz'altro moderno: a vincere non sono nè la giustizia nè l'etica, ma se non fosse per quell'ideale liaison con Montague Rodhes James, direi che questo non è sufficiente per farne un libro da consigliare... 
Flaminia

p.s.
ieri sera dopo lunghe elucubrazioni, tra il nuovo della Alicia Gimenez-Bartlett (Gli onori di casa) e il nuovo romanzo di Aldo Busi (El especialista de Barcelona) ho pescato il primo romanzo di Jo Nesbo (Il pettirosso)... Scrittore norvegese, classe 1960, che in Italia è arrivato grazie a Piemme, e che poi si è accaparrato Einaudi. Mi incuriosiva da un po' di tempo, e devo dire che  mentre i sopracitati (Busi e Gimenz-Bartlett) sono comunque autori doc, seppure per ragioni evidentemente diverse..., dopo John Harding volevo finalmente tornare a leggere  un autore molto quotato (sino ad oggi in Italiano sono stati editi sette libri per adulti e uno per ragazzi), e scoprire se... finalmente qualcosa di buono da leggere in giro ancora si trova...

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