Dove abita lo scrittore?

casettina


Mentre è in atto una Rivoluzione -la Storia ce lo insegna- spesso si intraprendono percorsi sbagliati, vicoli ciechi, strade senza uscita... E poi -a posteriori- ci si accorge del vulcanico cambiamento avvenuto, di quali e quanti settori e consuetudini sono stati sovvertiti per sempre.



Su Il Fatto Quotidiano OnlineAntonio Armano titolava il suo articolo (del 7 giugno 2011): Milano: lo scrittore non abita più qui!. Oggi, facendo una rapida rassegna sulle reazioni del mondo della cultura al Salone del Libro di Torino, sono incappata in queto scritto e non ho potuto fare a meno di  leggerlo e poi di lasciare un mio commento, che ora condivido con voi:

«Forse occorre iniziare a pensare e a capire che lo scrittore/la scrittrice non abita più in un preciso luogo fisico. 
Si può iniziare a capire che la scrittrice/lo scrittore abitano nella Rete, sul Web. Che dotati di ogni possibile mezzo di comunicazione possono avere scambi con altre autrici/autori e "soprattutto" con i fruitori del loro lavoro i Lettori. Sono i lettori, è bene ricordarselo, che sono lo scopo di chi scrive e sono sempre loro a fare la sua fortuna. In Italia, Paese di lobby e di clientele, per troppo tempo i "Salotti" e le grandi case editrici, si sono poste come un filtro invalicabile tra chi scrive e i suoi lettori.
Forse, finalmente, con la Rivoluzione dell'e-book le cose possono iniziare a cambiare, sicuramente in meglio.»
un caro saluto,
Flaminia 

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